Privacy Policy Canova, Hayez, Magritte – OLTRE IL BACIO - The Serendipity Periodical
Canova, Hayez, Magritte – OLTRE IL BACIO

Canova, Hayez, Magritte – OLTRE IL BACIO

In che modo Canova, Hayez e Magritte mettono in scena l’amore contrariato

Due persone che si baciano, due persone che si amano, niente di più semplice, niente di più universalmente riconoscibile. Non è vero? E se si pensasse al fatto che dietro un bacio può nascondersi molto di più? È così che artisti come Canova, Hayez e Magritte, scelgono di raffigurare un amore dal destino contrariato – un amore difficile – attraverso il più banale, ma allo stesso tempo potente, gesto d’amore: il bacio. I tre artisti, ognuno a suo modo, ognuno nel suo stile, non scelgono di replicare il momento del turbamento, bensì quello del gesto amoroso; sono i dettagli, però, a lasciarci porre dei quesiti sulla natura di tali rapporti. Scopriamo insieme, allora, cosa si cela oltre il bacio di queste coppie, dove l’occhio dell’osservatore non sempre arriva, ma l’intuizione dell’artista sì.

Canova, Amore e Psiche: a pochi centimetri dal trionfo

Antonio Canova, attraverso una magistrale tributo alla statuaria classica, mette in scena una delle storie d’amore più riconoscibile e tormenta: la favola di Amore e Psiche. La materia narrativa, originariamente raccontata da Apuleio ne lAsino d’oro, descrive le innumerevoli difficoltà e le sfide (nel vero senso della parola) che i due amanti hanno dovuto affrontare nel nome del loro amore. Un sentimento tanto intenso da non poter essere ostacolato neppure dal volere divino. Non a caso, il momento scelto dallo scultore sembra essere pregno di significato. L’opera raffigura, con un erotismo sottile e raffinato, Amore e Psiche nell’attimo che precede il bacio. Amore, raffigurato con le ali spiegate, sembra essere appena piombato sulla scena. Costui, teso al di sopra del corpo della fanciulla addormentata, le sorregge dolcemente il viso con la mano destra; con quella sinistra, invece, le sfiora in modo romantico il seno.

Antonio Canova, Amore e Psiche (Canova, Hayez, Magritte – OLTRE IL BACIO)
Antonio Canova, Amore e Psiche (1787-1793); marmo bianco, 155 cm – Louvre, Parigi
(Credits: ww.commons.wikimedia.org)

Le mani sembrano quasi affondare nella carne, facendoci dimenticare di essere di fronte ad un’opera in marmo. Psiche, da semidistesa, si presenta nell’atto di accogliere il bacio dell’amato; mentre sfiora delicatamente i capelli di quest’ultimo. I loro corpi adolescenziali, caratterizzati da una perfezione anatomica squisitamente neoclassica, sono completamente nudi, fatta eccezione per un drappo che vela appena le intimità di Psiche. Le braccia dei due amanti, formando due cerchi intrecciati, creano la cornice perfetta ai due volti quasi congiunti, accentuando ancor di più i pochi centimetri che dividono le loro labbra. È così che quello rappresentato da Canova diventa un bacio mai dato, impresso per sempre nella rigidità e nella freddezza del marmo; ed è così, che per pochi centimetri, vengono cambiate le carte in tavola. Nulla è già successo e il destino della coppia è come se fosse ancora da scrivere. Tutto in un bacio sospeso in eterno.

Hayez, Il bacio: un gesto romantico dal sapore amaro

Uno dei baci più famosi e iconici della storia dell’arte. Realizzato su commissione del conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto, Il bacio. Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XIV, meglio noto come Il bacio, è certamente il dipinto più famoso del pittore italiano Francesco Hayez; uno di quei quadri che fa parte della memoria collettiva di ognuno di noi. Ma siete sicuri di conoscere tutto riguardo l’Opera? Al centro della tela – in un vago interno medievale – campeggiano le figure di due giovani amanti, intenti a scambiarsi un appassionato, quanto sensuale, bacio. L’estasi amorosa è compartecipata dalla raffigurazione del linguaggio corporeo dei due amanti: la giovane, in una posa scomposta, si abbandona tra le braccia dell’amato, stringendosi alle spalle di quest’ultimo, quasi a volerlo trattenere. L’uomo, d’altra parte, sorregge con delicatezza il volto della ragazza, premendo le sue labbra contro quelle di lei.

Francesco Hayez, Il bacio (Canova, Hayez, Magritte – OLTRE IL BACIO)
Francesco Hayez, Il bacio (1859); olio su tela, 112×88 cm – Pinacoteca di Brera, Milano (Credits: www.commons.wikimedia.org)

Il gesto d’amore tra i due, per quanto dolce, sembra voler esprimere un sentimento d’urgenza; la gamba sinistra del giovane, infatti, poggia sul primo gradino di una scalinata, lasciando intravedere l’elsa di un pugnale da sotto il mantello. Hayez, così facendo, sceglie di mostrarci la difficoltà di questo amore e la sofferenza dietro questo bacio. Quello che vediamo raffigurato, infatti, non è un semplice impeto d’amore giovanile; bensì un bacio d’addio, l’ultimo prima di un’imminente dipartita, probabilmente dovuta alla guerra. Il gesto romantico diventa così uno straziante commiato. I toni melodrammatici sono esasperati dalla presenza di un’ombra sullo sfondo, dall’identità sconosciuta, che sembra spiare la scena. Il bacio, inoltre, nasconde un preciso messaggio allegorico: il dipinto, infatti, assurge a simbolo degli ideali romantici, nazionalisti e patriottici del Risorgimento.

Magritte, Gli amanti: tra amore, mancanza di comunicazione e morte

Ma come si raffigura un amore impossibile? René Magritte realizza una delle sue opere più celebri proprio nel tentativo di rispondere a questa domanda. Gli amanti (Les Amants), di René Magritte, rappresenta i due protagonisti colti nel momento del bacio. Le teste dei due, però, sono velate da un panno bianco, il che fa scaturire sin da subito un sentimento di inquietudine e angoscia nell’osservatore. I lenzuoli sono resi con un abile gioco di chiaroscuri, quasi a riecheggiare i virtuosismi del peplo di una scultura ellenistica, e sono fonte di luce per l’intera opera. Si tratta di un’immagine decisamente conturbante, che racconta la storia di un amore diverso rispetto a quello che il linguaggio corporeo vorrebbe farci credere. Per quanto le labbra dei due amanti possano cercarsi, ci sarà sempre un velo a dividerle.

René Magritte, Gli amanti - Les Amants (Canova, Hayez, Magritte – OLTRE IL BACIO)
René Magritte, Gli amanti – Les Amants (1928); olio su tela, 54×73 cm – MoMA, New York
(Credits: www.ilchaos.com)

Il panno, dunque, diventa la metafora visiva di un ostacolo alla base di questo rapporto. Quello tra i due personaggi è un sentimento che non può consumarsi, che non può essere vissuto a pieno. Privati dell’esperienza sensibile, della vista e del tatto, ai due amanti è vietato conoscersi. La mancanza di comunicazione è una delle interpretazioni possibili, ma la scena, pregna di un senso di precarietà e di morte persino, lascia intravedere qualcosa di più. Il rosso vermiglio del vestito della donna, ripreso dallo sfondo sulla destra, salta subito all’occhio e sembra voler ricordare il colore del sangue. Potrebbe trattarsi, a tal proposito, di un riferimento alla stessa madre di Magritte, morta suicida. Secondo questa ipotesi, l’uomo in giacca e cravatta sulla destra parrebbe raffigurare il padre dell’artista intento a rivolgere un ultimo bacio alla moglie, a seguito della prematura dipartita di questa, con il volto coperto dal dolore.

Significati nascosti

Esistono altre innumerevoli raffigurazioni di baci nell’arte, che, a seconda del contesto e del periodo storico, hanno assunto significati e valori diversi. È importante però, da spettatori consapevoli, non soffermarsi alla semplice contemplazione del gesto amoroso, ma andare alla ricerca dei possibili significati nascosti e porci il quesito: “Cosa si cela oltre questo bacio?”.

C’è un interesse in ciò che è nascosto e ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto, direi, tra visibile nascosto e visibile apparente.

-René Magritte

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