San Graal è una libreria indipendente che sorge nel cuore della cittadina di Colleferro, nella provincia romana. Essendo la città nella quale sono nata e cresciuta, ci tenevo particolarmente a scambiare quattro chiacchiere con Nunzia, la gentile proprietaria di questa libreria, che da anni ha fatto di questo mestiere la sua vita. Spesso riguardo la provincia si fanno speculazioni errate, le quali possono portare a pregiudizi difficili da sradicare. Proprio per questo motivo, è di fondamentale importanza ricordare il ruolo di centri di cultura indipendenti come San Graal, e di chi, come Nunzia, non si stanca mai di elargire consigli di lettura a giovani e adulti di tutte le età.
Come e quando nasce la libreria?
Mi sono stabilizzata in questa zona circa vent’anni fa, dopo aver viaggiato molto tra Firenze, Milano, Costa Azzurra e altri posti ancora. Arrivata qui mi sono accorta della mancanza di un’effettiva libreria in tutto il circondario. Già durante la mia permanenza a Firenze ero solita organizzare degli incontri letterari, così, giunta da queste parti, decisi di aprire un caffè letterario ad Anagni (paesino che dista pochi chilometri da Colleferro). C’era un vero e proprio bar e, al contempo, si aveva la possibilità di consultare e acquistare libri. Gestire questo tipo di attività risultò complicato fin da principio, sia per la difficoltà nell’acquisire le licenze, sia da un punto di vista economico; ragion per cui mi sono trovata costretta a chiudere. Decisi a quel punto di aprire una nuova attività qui a Colleferro, ma questa volta si sarebbe trattato di una libreria a tutti gli effetti.
Essendoti stabilizzata ormai da tempo, dopo aver vissuto in molteplici località, percepisci un legame particolare con questa cittadina?
Trovo Colleferro molto interessante: è una città giovane, laica, con una provenienza della popolazione da tutta Italia e non solo. Quest’ultima è sicuramente la sua più grande ricchezza, poiché permette la presenza di molteplici spunti culturali. Colleferro, inoltre, ha un’origine industriale, nasce insieme alla fabbrica, ma in realtà questo non la fa differire granché dalle città medievali, che amo particolarmente. Le città medievali nascevano intorno alla cattedrale, la quale era chiamata fabrica; l’analogia, dunque, sta proprio in questo, nella fioritura della città attorno ad un centro che forniva lavoro.
Credo di aver colto il tuo amore per la cultura medievale, ma perché proprio San Graal?
Rimanda al concetto della tavola rotonda e quindi allo scambio di informazioni; e soprattutto all’idea della ricerca della conoscenza. Il Graal, inoltre, è stato rappresentato in vario modo nel corso della storia: come un calice, uno smeraldo, e anche come un libro. Ad esempio, nella stessa Cattedrale di Anagni, c’è una raffigurazione del Graal sotto forma di libro. In sintesi, rappresenta una conoscenza antica che l’umanità si tramanda da secoli.
Perché hai scelto di rimanere indipendente?
Ho scelto di rimanere indipendente perché credo fermamente che questo tipo di librerie abbiano un sapore diverso da quelle di catena; inoltre, essendo una persona molto curiosa e appassionata di cultura a 360 gradi, non mi è mai piaciuta l’idea di dovermi imporre dei paletti. È più complicato del previsto, ma è il bello di questa battaglia.
E quali sono gli aspetti più ostici di questo lavoro?
È un mestiere difficile, devi farlo come missione. In più, per avere un riscontro economico, bisogna scendere un po’ a patti con il gusto del grande pubblico; potrebbe capitare, dunque, che il libraio ami particolarmente determinati settori, tanto da volerli tra la propria scorta, ma che purtroppo non vendono. Personalmente, mi capita di conservare alcuni di questi libri sugli scaffali, per affetto, ma con la consapevolezza che, probabilmente, resteranno lì ancora per molto.
Cosa vuol dire gestire una Libreria Indipendente al giorno d’oggi, con l’avvento dei libri in formato digitale e dell’acquisto online?
Non ti nascondo che è molto dura, ma sono dell’idea che questo sia il futuro e noi non possiamo fermarlo, e non dobbiamo tantomeno cercare di farlo. Dobbiamo cercare, piuttosto, di confrontarci il più possibile con esso e apprendere dalle nuove generazioni, molto più digitalizzate. Nonostante tutto, però, posso assicurarti che le persone amano ancora la carta, c’è ancora questo amore per il libro, e credo che sia perché ti restituisce un’emozione diversa. Puoi leggere un libro sul tuo smartphone, se vuoi, ma non avrà mai lo stesso gusto che possederlo fisicamente.
W la libreria San Graal, uno spazio culturale importante e vivace della nostra cittadina.
Fausto