Privacy Policy Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, analisi di un thriller esistenziale - The Serendipity Periodical
Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, analisi di un thriller esistenziale

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, analisi di un thriller esistenziale

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti è un romanzo onirico e realista allo stesso tempo che combina la problematicità del reale con tematiche ambientali

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti è un romanzo della scrittrice polacca Olga Tokarczuc, conosciuta dai più a seguito del premio Nobel per la letteratura 2018. La sua scrittura, ricca e immaginativa, trasporta il lettore in mondi al confine, raccontando con incredibile naturalezza e realismo anche le vicende e le atmosfere più surreali. Il romanzo tratta numerosi temi che si intrecciano come fili di un tappeto multicolore e che diventano imprescindibili gli uni dagli altri. Questi, forse, possono essere riassunti sotto la macro-categoria di “rapporto con il reale”; considerato ciò, non sembra un caso l’utilizzo di un verso di Blake come titolo dell’opera.

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, analisi di un thriller esistenziale
Olga Tokarczuk, autrice di Guida il tuo carro sulle ossa dei morti – Premio Nobel per la letteratura 2018

Sfuggire alle categorie, il rifiuto di un solo genere letterario

Il romanzo di Tokarczuk mescola al suo interno diversi generi letterari, anche se potremmo definirlo innanzitutto come un thriller esistenziale. L’intento non è tanto scoprire cosa muove le misteriose vicende che si svolgono nella cittadina di Kłodzko, quanto i perché. Accanto al genere thriller infatti, muove i suoi passi silenziosa la fiaba che impregna la trama a partire dai nomi dei personaggi. La protagonista, Janina Duszejko, rinomina il mondo che la circonda assegnando alle persone nomi descrittivi: Piede Grande, Bietolone, Buona Novella e così via. Il rapporto problematico con il linguaggio conferisce all’opera un tono surreale ed onirico, che entra in contrasto con la realtà prosaica tipica della detective story da cui la scrittrice prende le mosse. Così facendo Tokarczuk crea un romanzo popolato da anime contrastanti che si armonizzano, mostrandoci i molteplici piani di lettura del reale.

Giuda il tuo carro sulle ossa dei morti

Il punto di vista di Janina Duszejko, narratrice inaffidabile, ci guida all’interno di una realtà onirica fatta di visioni, sogni e oroscopi. La scrittrice crea una protagonista decisamente sopra le righe, all’apparenza Janina è una vecchia pensionata che tenta di sbarcare il lunario lavorando come guardiana e insegnate di inglese part-time. Una donna buffa e innocua, emancipata però da qualsiasi figura maschile, una mente acuta e controcorrente che ha alle spalle un passato da ingegnera e un presente da astrologa.

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, analisi di un thriller esistenziale
Guida il tuo carro sulle ossa dei morti-credits www.spaziolibrilacornice.it

Il romanzo si apre con la morte misteriosa del bracconiere Piede Grande, vicino di Janina e Bietolone, unici a vivere ancora sulle montagne sopra Kłodzko. Il susseguirsi delle stagioni andrà di pari passo con il susseguirsi delle morti misteriose di alcune personalità locali. Unico trait d’union tra le vittime la caccia. Studiando i casi e gli oroscopi Duszejko traccerà un disegno più grande, leggendo dietro quei misfatti una vendetta del mondo naturale: gli animali sono gli esecutori, non colpevoli, di quegli assassinii.

Tempo e universo, la connessione con qualcosa di più grande

All’interno di “Guida il tuo carro sulle ossa dei morti”, particolarmente interessante è la concezione del tempo. Da una parte abbiamo lo svolgersi lineare delle vicende, ovvero il tempo inteso come cronos. Dall’altra vediamo un continuo susseguirsi di digressioni, flashback, flashforward e piani paralleli (quali visioni e sogni) che denotano una concezione di tempo inteso come kairos. Dal punto di vista della protagonista, il tempo sembra susseguirsi in un’eterna spirale, il futuro si sovrappone a presente e passato anche grazie all’astrologia. Janina Duszejko osserva il mondo tramite le sue carte astrali e ha un rapporto con l’astrologia a metà tra scienza e religione. Questa concezione di tempo conferisce una chiave di lettura fondamentale: gli esseri viventi sono tutti interconnessi, piccole particelle di un sistema più grande.

Il problema del linguaggio

Il rapporto problematico della protagonista con il linguaggio denota anche un rapporto problematico con il reale. L’utilizzo di nomi descrittivi per i personaggi, oltre a collegarci con il mondo della fiaba, ci segnala chiaramente il rapporto della protagonista con il mondo e la sfera affetiva:

Ma che mancanza di fantasia i nomi e i cognomi ufficiali…Non si tengono mai a mente, sono così banali e lontani dalla persona che non la ricordano in nulla […] Per questo cerco di non usare mai nomi e cognomi, ma piuttosto definizioni che vengono in testa spontaneamente quando guardiamo qualcuno per la prima volta. […] Ritengo che ciascuno di noi veda gli altri Uomini alla sua maniera, quindi abbiamo il diritto di dare loro il nome che riteniamo più adatto e appropriato.

Altro elemento interessante a proposito del linguaggio è l’utilizzo delle maiuscole. Queste non indicano più solamente i nomi propri, ma vengono aggiunte anche ai sostantivi comuni, in particolare agli animali e ai sentimenti. A posteriori, ci accorgiamo che la scrittrice dissemina maiuscole quasi fossero tracce da seguire nel folto del bosco: piccoli segni grafici che dimostrano l’importanza del rapporto della protagonista con il mondo animale e con il suo mondo interiore. Inoltre, questa scelta collega immediatamente la scrittura di Tokarczuk al poeta visionario Blake, che viene letto e tradotto dalla protagonista durante tutto il romanzo.

L’uomo e l’ambiente

Accanto a temi carsici quali il linguaggio e il tempo, vediamo svilupparsi in maniera evidente la tematica animalista. Come detto precedentemente, tutte le vittime sono legate dal loro essere cacciatori. Uomini in vista nella piccola comunità di Kłodzko, che dovrebbero svolgere un ruolo di tutela nei confronti dei più deboli. Ruolo che viene rifiutato da questi personaggi, caratterizzati per i loro abusi di potere e la loro prepotenza. C’è una divisione quasi manichea tra noi e loro che mira a enfatizzare la cattiveria delle vittime e la loro pena per contrappasso. Tale scelta programmatica ha attirato sulla scrittrice non poche critiche, soprattutto in terra natia. Chi critica il romanzo per la sua strenua difesa del mondo animale però non tiene forse conto del punto di vista: la narrazione è filtrata dalla protagonista della quale capiamo facilmente i limiti tanto da diffidare di lei.

Bibliografia e sitografia

  • Tokarczuk, O. (2009) Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, Bompiani
  • Amenta, A (2018) Anna In w grobowcach świata di Olga Tokarczuk. Una rilettura femminista del mito sumerico della dea Inanna, “Studi Slavistici”, xv, 2018, 1: 197-216
  • Rojcewicz, S. Olga Tokarczuk: The Right Time and Place
  • Wlodek, G. (2021) La Republica, Robinson 30 ottobre 2021
  • https://medium.com/a-new-ai-lexicon/a-new-ai-lexicon-ex-centricity-fc17bd1d0254

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto