Privacy Policy Ex Ortodossa- Scoprire se stessi in una comunità chassidicha - The Serendipity Periodical
Ex Ortodossa- Scoprire se stessi in una comunità chassidicha

Ex Ortodossa- Scoprire se stessi in una comunità chassidicha

Ex Ortodossa, Deborah Feldman e la scoperta di sé

La storia narrata in Unorthodox, tradotto in italiano con Ex Ortodossa, di Deborah Feldman suonerà familiare grazie soprattutto alla serie Unhortodox che ha riscosso notevole successo. Il memoir di Feldman è infatti la principale fonte di ispirazione della serie prodotta da Netflix, anche se la vicenda narrata sul piccolo schermo devia dalla narrazione della scrittrice di origini chassidiche.

Il rifiuto scandaloso delle mie radici Chassidiche

Questo il sottotitolo di Ex Ortodossa, opera che si muove a metà tra il romanzo e l’autobiografia, ma cosa vuol dire chassidico? Questo aggettivo si riferisce a delle comunità di ebraiche ultraortodosse sparse in America, formatesi successivamente alla Seconda Guerra Mondiale. Tali comunità si sono fatte carico di tradizioni antichissime e si distinguono sia a livello estetico, rispettando rigide norme d’abbigliamento, che linguistico parlando l’yiddish. Nella nota dell’autrice scopriamo come prima cosa che la vicenda è ambientata nella comunità chassidica di Satmar situata a Williamsburg, quartiere di New York che è passato da periferia abbandonata (dove si radica la comunità Satmar) a luogo di tendenza amato dagli hipster e i giovani intellettuali newyorkesi (che abitano gli stessi luoghi della comunità ultrortodossa ma non si mescolano mai).

Bisogna sempre dimostrare di essere devoti, di essere dei veri agenti di Dio. Le apparenze sono tutto: hanno il potere di influenzare chi siamo di dentro ma servono anche a dichiarare al mondo che siamo diversi, e che gli altri devono mantenersi a debita distanza

Debora Feldman, Ex Ortodossa

Scoprirsi, un atto di coraggio
Ex Ortodossa, Deborah Feldman

Una punizione divina

All’indomani dell’Olocausto molti ebrei decisero di emigrare verso il nuovo mondo, allontanandosi dai luoghi in cui avevano sofferto persecuzioni e si erano confrontati con l’essenza stessa del male. Un nuovo mondo significava un nuovo inizio e nuove opportunità; proprio in questo contesto si colloca la nascita delle varie comunità chassidiche che si ripropongono di tornare alle origini e di seguire un’ortodossia religiosa stringente. All’origine di questi comportamenti c’è una ricerca delle radici del passato e la convinzione che l’Olocausto sia stato una punizione divina contro il popolo eletto che aveva perso la retta via. Per questo i vari rabbini che fondano le comunità chassidiche si fanno quasi garanti della morale, esortando i fedeli a rispettare le leggi contenute nei testi sacri. I membri della comunità si osservano costantemente; la vita Deborah Feldman, e delle altre donne, all’interno di questo contesto è costantemente sotto una lente di ingrandimento collettiva che osserva e giudica.

Ex Ortodossa- Scoprire se stessi in una comunità chassidicha
Etsy, protagonista della serie Netflix Unorthodox – credits www.hotcorn.com

Ex Ortodossa– Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche

Questo memoir è la storia di un processo di emancipazione ma soprattutto è la storia di un percorso di autocoscienza e di scoperta di sé. La giovane protagonista racconta una vita in cui vive bene chi fa poche domande e ogni curiosità verso il mondo esterno è soffocata e bollata come peccato. Il primo ostacolo che si incontra all’uscita dalla comunità è di tipo linguistico dato che l’inglese è proibito, soprattutto per le donne, e l’unica lingua parlata è l’yiddish. Pur vivendo all’ombra della Statua della libertà le giovani chassidiche imparano pochi rudimenti della lingua nazionale, reputata inadeguata e peccaminosa. Proprio la lingua però sarà la chiave che aprirà le porte del mondo esterno permettendo alla protagonista di sfuggire le maglie del controllo comunitario e iniziare il suo percorso interiore. Il primo atto di ribellione di Devoiri, alter ego letterario della scrittrice, è infatti la lettura.

Ex Ortodossa- Scoprire se stessi in una comunità chassidicha
Unorthodox- credits www.open.online

Il corpo e il riflesso di sé

La lettura gioca un ruolo fondamentale per la scoperta interiore di Devoiri e la porta a percorrere una strada di emancipazione intellettuale. Più ostico sarà invece il percorso che porterà la protagonista a prendere coscienza del suo corpo, un’entità a lungo repressa e ignorata. Non a caso già dalle prime pagine sappiamo che, a soli diciassette anni, Esther viene promessa ad uno sconosciuto scelto dalla sensale per i matrimoni. Dalle pagine scritte da Feldman trasuda una visione della donna misogina, il corpo femminile è fonte di peccato e per questo va coperto:

Ervah si riferisce ad ogni parte del corpo femminile che deve essere coperta, dalla clavicola fino ai polsi e alle ginocchia. Quando viene esposta una ervah, gli uomini sono tenti ad andarsene. Alla vista di una parte considerata ervah, non si possono pronunciare preghiere ne benedizioni

Ex Ortodossa, Deborah Feldman

La prima notte di nozze sarà un completo disastro e così le molte notti a venire. Questa difficoltà fisica sarà però fondamentale perché porterà ad un punto di rottura. Proprio dietro il tabù sessuale si nasconde la contraddizione più forte della comunità Satmar, il sesso sottende molti discorsi ma non viene mai nominato apertamente. Uno degli scopi alla base della comunità è infatti la riproduzione, uno dei principali impegni dei Satmar è proprio quello di moltiplicarsi come risposta all’Olocausto. La protagonista, incapace di fare sesso e di avere figli inizierà ad essere sempre più insofferente verso questo sistema e a metterlo in discussione.

Ex Ortodossa- Scoprire se stessi in una comunità chassidicha
Matrimonio di Deborah Feldman- credits www.elcultural.com

Una donna-bambina

Le pagine di questo memoir ci accompagnano attraverso un percorso interiore incredibile; l’autrice è capace di farci assaporare, tramite un sapiente uso di flashback e flashforward, l’evoluzione psicologica della protagonista e dei personaggi che la circondano. Lo sguardo di Deivoiri, piccola e innocente, ci guida in un progressivo svelamento della realtà. Piano piano le cose che sembravano incomprensibili acquisiscono significato e spesso rivelano l’ipocrisia che sottende lo stile di vita di chi le sta intorno. Il suo campo visivo si libera, finché non si accorge di aver sempre guardato il mondo in maniera parziale ed è capace di togliersi le lenti che distrocevano la realtà. Il senso di inadeguatezza provato fino a quel punto finalmente svanisce, Devoiri non è più sola e capisce di poter ricominciare daccapo. La più grande scoperta della protagonista, l’atto di coraggio più estremo, è proprio accettare ed amare se stessa, smettendo di sentirsi inadeguata e ribellandosi a chi le dice il contrario.

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