La diversità è nelle parole, gli strumenti della comunicazione
Il concetto di diversità nelle opere letterarie è presente in ogni testo. I libri sono lo strumento di elaborazione delle differenti dinamiche socio-culturali di ogni genere di popolazione. Per ogni autore, come per ogni uomo, appartenente a qualsiasi epoca e luogo, confrontarsi con la diversità, e cioè con l’Altro, è un passo inevitabile.
Diversità e letteratura
Nell’analisi critica di un testo possono essere individuate caratteristiche che sono rappresentazione simbolica di idee. Ossia, in ogni testo letterario si esprimo nello stesso momento rappresentazioni connesse a categorie identitarie diverse; la loro valenza simbolica è interconnessa alla composita ed eterogenea struttura di un testo. Ciò vale a dire che un testo ha in se stesso la capacità espressa di individuare le diversità che contemporaneamente partecipano alla costruzione del tessuto testuale. Come spiega difatti anche la semiotica, ossia la scienza che studia e analizza i segni e i loro significati, dietro a una parola si nascondono molteplici “verità” non esplicitate.
Connessioni e simbologie
Un libro, e quindi un autore, ha così la capacità di connettere le simbologie presenti e assenti delle parole; questo perché un’opera interpreta la dinamicità socioculturale e storica, osservandola in modo critico e in costante connessione intertestuale ed extra testuale. In questo senso la letteratura offre una riproduzione sempre contemporanea di modelli e stereotipi. Questi esprimono la diversità e la sua conseguente negativa percezione. Le nostre strutture mentali vengono interpellate per permetterci di capire e così riconoscere i significati delle parole.
La diversità nel peso delle parole
Le parole non avrebbero un peso se non le si interpretasse di conseguenza; le parole sono infatti suoni con cui si esprimono nozioni generiche che, soltanto quando vengono inserite in un contesto, assumono un significato preciso. Discorrere di diversità può in un certo senso voler dire soltanto scrivere e parlare, perché la paura della diversità risiede unicamente nella sua rappresentazione e interpretazione.
La diversità nel mese di maggio
Diversità nell’opera di Eschilo e nel romanzo di Mary Shelley
Abbiamo voluto dedicare a questo tema il mese di giugno, per raccontare la diversità nelle varie forme in cui è possibile incontrarla. Egle Santonocito ha deciso di tornare indietro nell’antica Grecia all’epoca di Eschilo. Nel 463 a. C. vengono rappresentate Le Supplici un’opera in cui l’auotore usa le seguenti parole “siamo esuli in fuga”. A parlare sono le donne, la collettività della tragedia rappresentata in una richiesta di aiuto: le donne, non vogliono più essere schiave degli uomini. Sara Bassetti riporta alla mente Frankestein di Mary Shelley, opera del 1818 in cui la Creatura è al centro delle attenzioni di ogni personaggio del libro. Rifiutata perché un mostro, la Creatura è rigetta in quanto diversa.
Diversità nelle esperienze di vita
La diversità la si può vivere sulla propria pelle anche attraverso esperienze che si susseguono nel corso della vita. Luca Bellomo racconta a tal proposito di come, una volta deciso di spostarsi in Inghilterra, si è ritrovato in un paese pieno di contrasti, dove da un lato ci si sente accolti, rimanendo dall’altro sempre stranieri. Integrarsi è un cammino da scegliere. Claudio O. Menafra, nella recensione al libro di Marco Steiner Isole di ordinaria follia, analizza l’opera evidenziando le percezioni, le esperienze dei protagonisti attraverso le emozioni vissute nel momento dell’incontro con l’altro. Vengono così messe in evidenza le connessioni tra gli individui e le implicazioni di un vissuto complesso. Isabella Amicuzi racconta di Audre Lorde e del suo attivismo black. Cos’è la diversità se non un colore differente? Lorde è stata una delle donne che più si è battuta per i diritti civili, schierandosi contro le discriminazioni raziali e di genere. Si è sempre vista diversa, diceva infatti che la diversità deve essere tollerata e vista come necessaria.
Differenze culturali
Giulia Lunerti racconta della diversità culturale in Gulliver’s Travels attraverso i molteplici pregiudizi espressi nel testo. Il protagonista, Gulliver, di volta in volta, con ognuna delle popolazioni con cui entra in contatto, si approccia con il suo essere britannico, civilizzato e progressista. Convinto di appartenere a una società più avanzata, vive la diversità con superiorità. Regionalismi, dialettalismi; avere un accento diverso nella lingua. Martina Russo racconta di come la diversità è rappresentata nei cartoni animati della Disney e di come la diversità nella lingua e nella traduzione sia un fattore di primaria importanza. Nell’approfondimento su Rebelle sono moltissime le curiosità da scoprire che vi attendono.