Il signore delle furie danzanti di Luigi de Pascalis edito la Lepre: un giallo nell’antica Roma
Il signore delle furie danzanti, che appartiene alla trilogia scritta da Luigi de Pascalis edita La Lepre, che riporta il lettore nelle vie di una Roma lontana. Un cadavere di donna affiora sul Tevere e un barcaiolo lo scorge nell’acqua. La salma indossa al dito un anello con raffigurati simboli del culto dionisiaco. Nello stesso momento a Miseno, un uomo si presenta al cospetto del senatore Afranio e afferma di essere il dio Diosino. Questo l’inizio di una complessa e intricata vicenda su cui i magistrati Caio Celso e Alipio indagano. E’ il 366 d.C. e l’Impero ha due capitali: Treviri e Costantinopoli; il mondo sembra infatti vivere di contrapposti, due imperatori, Valentiniano e Valente, due religioni, la nuova fede cristiana e quella degli antichi dei.
Il signore delle furie danzanti
L’opera è coinvolgete; l’autore, grazie alle accurate descrizioni e un preciso ricorso della lingua latina, riesce a rendere vivida l’atmosfera della Roma del 366 d.C. Questa trilogia, che si intitola Ludus Magnus, ha difatti come scopo quello di restituire ai lettori l’immaginario di un determinato periodo storico. I colori delle atmosfere descritte e lo spirito del IV sec. d. C. sono rappresentazioni di un’epoca a cavallo tra due mondi: uno che volge alla sua conclusione, l’altro appena nato. La trama è lo sfondo intricante da cui Luigi de Pascalis parte per raccontare la storia dell’Impero romano.
In quel periodo – sono cose che sai quanto me – l’imperatore aveva lasciato la Corte di Milano per andare a difendere le frontiere dagli Alemanni dilagati al di là del Reno. Ma anche Valente, l’imperatore d’Oriente, era partito da poco da Costantinopoli per affrontare l’usurpatore Procopio. E dopo averlo sconfitto e fatto uccidere, proprio in quei giorni muoveva contro i Visigoti sconfinati in Pannonia.
Riti e culture
Dei e uomini, riti e culture a confronto: mondi che affiorano tra la menzogna e la verità. Le intricate maglie della vicenda si svolgono tra Roma e Miseno, attraverso antiche tradizioni, come quella dionisiaca o mitraica, e attraverso i nuovi punti di vista, che vedono il lento affermarsi dell’arianesimo e del cristianesimo. De Pascalis racconta con sfumature eleganti e raffinate lo scontro di ideologie contrapposte, mettendo in luce quelli che possono essere visti come meri interessi economici. A Roma, anzi nell’Impero, ognuno ha il proprio ruolo e ciascuno recita la sua parte; in tutto questo la difficoltà maggiore la vive il magistrato Caio che deve riuscire a rimanere fedele a se stesso, risolvendo questo complicato caso.
L’autore, Luigi de Pacalis
Luigi De Pascalis è uno scrittore, un pittore e illustratore, è stato anche grafico. È uno scrittore italiano di narrativa fantastica molto apprezzato negli Stati Uniti. Negli anni, grazie ai suoi romanzi, ha vinto molti premi e ha ricevo diversi riconoscimenti, il premio Tolkien e Courmayeur, ne sono solo un esempio. I suoi racconti compaiono in moltissime antologie del fantastico italiane e straniere. Con La Lepre ha pubblicato più di un romanzo storico, tra cui si annoverano “Notturno bizantino”, “Il mantello di porpora”, “Rosso Velabro” e infine i romanzi “La pazzia di Dio” e “Il labirinto dei Sarra”.