Privacy Policy Stevenson, Dr. Jekyll e Mr. Hyde: chi è chi? - The Serendipity Periodical
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Stevenson, Dr. Jekyll e Mr. Hyde: chi è chi?

Pubblicato nel 1886, Lo strano caso del dottor Jekyll e di mr. Hyde è considerato uno dei più importanti classici della letteratura fantastica. Per questo rientra nella rosa di quei libri di cui conosciamo la trama anche nel caso in cui non ci fosse mai capitato di leggerli; lo abbiamo studiato a scuola, lo abbiamo visto al cinema, in tv e sui fumetti. Probabilmente è stato uno dei primi classici che abbiamo letto. C’è qualcosa che ancora non sappiamo? Forse sì, e riguarda proprio il suo autore: R. L. Stevenson.

Dr. Jekyll e Mr. Hyde è ispirato da una storia vera?

La fonte che ha ispirato il romanzo non è chiara. Secondo alcuni, l’interesse di Stevenson per la tematica del doppio sarebbe stato ravvivato dalla lettura di un giornale francese dedicato al subconscio. In alternativa, l’origine della storia potrebbe derivare da un fatto di cronaca, che riguarda un dentista del Connecticut arrestato per aver gettato vetriolo in faccia a una prostituta. Intossicato dal cloroformio con cui faceva esperimenti di anestesia, il dottore conduceva una doppia vita, che si concluse con la tragedia citata. Prima di suicidarsi in carcere, il dentista confessò la propria duplice esistenza e il sadismo di cui una parte di sé era arrivata a corrompersi.

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Il Mr. Hyde celato dietro Stevenson

Scorrendo le pagine della sua vita, possiamo notare che l’ossessione di Stevenson per il Male non si limitava soltanto alla descrizione dell’alter ego malvagio del dottor Jekyll. Anche lo scrittore di Edimburgo, nonostante lo si ricordi soprattutto per essere stato un gentiluomo distinto, ha assunto le vesti di Mr Hyde; o, perlomeno, si è circondato di compagnie molto simili al suo personaggio. Si pensi a Chantrelle, un assassino francese che soleva invitare le sue vittime a delle cenette a base di formaggio fuso e oppio. O al capo Ko-o-amua, conosciuto durante l’esilio polinesiano, di cui lo scrittore scrisse che “era eccezionalmente affabile, e gran cannibale ai suoi tempi, già cominciava a mangiarsi i nemici mentre tornava a casa dopo averli uccisi.” Lo stesso Stevenson amava partecipare ai concorsi di bestemmie, e a un gioco da lui chiamato Jink, che consisteva nel compiere le azioni più assurde per amore della loro stessa assurdità. A dimostrazione che è proprio vera la teoria secondo cui c’è una parte di malvagità in ognuno di noi.

Il vero volto di Stevenson?

Oltre a Il ritratto di Dorian Gray, Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr. Hyde è l’altro grande romanzo dello stesso periodo incentrato sul tema del doppio. Quello di R. L. Stevenson per le maschere è un pallino che si ritrova non solo all’interno della sua opera letteraria, ma anche nella biografia. Il suo amico Arthur Symons disse di lui: «Non era mai veramente sé stesso se non quando si calava in qualche fantastico travestimento.»

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