Un romanzo autobiografico potente ed emozionante
Bisogno di libertà di Björn Larsson è un libro potente, che va assorbito e metabolizzato a poco a poco. È un libro che va letto, sottolineato e riletto. È un’opera esistenziale, che risponde a tante domande e che ne genera altre permettendo al lettore un continuo confronto con sè stesso. Profondo, emotivo, ma anche concreto e razionale. Ci insegna ad essere sognatori con i piedi per terra. È un libro che può riportare sulla retta via anime smarrite. È una rotta per un marinaio perduto tra le onde di un oceano di incertezze e paure. Larsson sceglie il racconto autobiografico per narrare quella che in primis è la sua viscerale necessità di indipendenza. Infatti il tema portante dell’opera di Larsson è la libertà:
“La nostra libertà personale […] dipende da quella degli altri. Il prezzo da pagare per essere liberi senza che sia a scapito della libertà altrui, è la solitudine. Ma la solitudine, alla lunga è un peso duro da portare […] finisce per essere opprimente. Da qui quella costante tensione, mai veramente sciolta, tra bisogno di libertà e bisogno d’amore e d’amicizia.”
Bisogno di libertà
L’opera di Larsson colloca la libertà nella vita di tutti i giorni, mostrandoci come questa condizione sia una conquista continua, un traguardo al quale si aspira e che con sforzo e determinazione si può conquistare. “Non si nasce liberi, lo si diventa”. Il volume affronta diversi aspetti della vita che potrebbero minare quello che l’autore definisce, il bisogno di libertà che, nel genere umano, può essere solo che innato e non acquisito. L’opera è una lunga riflessione, sulla vita e su tutte le emozioni, situazioni, convenzioni che la compongono. La narrazione si concentra sull’esperienza che le persone vivono in un arco temporale definito. Queste esperienze, costituite da emozioni e sentimenti vengono analizzate in funzione del bisogno di libertà.
La vita nomade
Larsson, non vive una vita “normale”, ci presenta una genuina vita da nomade e vagabondo a bordo della sua barca, lontano dal quale non può stare. Presenta in modo autobiografico, una vita lontana dalle convenzioni e dal superfluo, per lui antidoto alla schiavitù della routine e dei condizionamenti. E lo fa senza eccesso di zelo senza mai affermare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
“Mi rifiutavo di diventare prigioniero della quotidianità, della routine, di una vita normale, che impone, senza che uno se ne renda conto, regole di buona condotta.”
L’elisir miracoloso di Larsson contro la routine è il continuo guadagno di libertà, fisica ed intellettuale. Larsson ci mostra una profonda libertà intellettuale che può essere raggiunta solo con grande coraggio. Il coraggio di scendere a compromessi, anche importanti, per essere completamente liberi. Il coraggio di accettare la solitudine per abbracciare la libertà nella sua interezza, il coraggio di andare controcorrente e di non conformarsi alle leggi dettate dalla società.
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Binomio Amore-Libertà
Uno di questi compromessi è presentato prendendo in esame due personaggi: Amore e Libertà. L’amore può diventare una minaccia ad una viscerale indipendenza, può metterla seriamente a repentaglio. Allora, sorgono spontanee innumerevoli domande: bisogna davvero scegliere tra l’uno e l’altro? Si può provare un innato bisogno di libertà e al contempo legarsi ad una persona stabilmente? Può un rapporto d’amore minare il bisogno di libertà e viceversa, può l’amore diventare un ostacolo alla libertà? Ecco cosa ne pensa Larsson:
“L’amore forte e intenso costituisce sempre una minaccia per il bisogno di libertà. E viceversa. Chi sostiene che l’amore fa sparire il bisogno di libertà si sbaglia. O non sa di cosa parla. O, appunto, non ha un gran bisogno di libertà.”
Chi vive il bisogno di libertà come un’esigenza, può riscontrare nell’amore un ostacolo in quanto, questo sentimento, soprattutto all’inizio della relazione è passionale e monopolizzante ed entra immediatamente in contrasto con l’altro sentimento: quello di libertà. “L’amore porta un immane senso di pienezza, come se poche altre cose al mondo contassero realmente. […] può amare profondamente e a lungo solo chi non ha un grande bisogno di libertà. Gli altri – miei simili – presto o tardi , cominiciano a sentire che l’amore occupa troppo spazio, che prende più di quanto non dia, che non permette più di essere sè stessi”
Bisogno di libertà , andare e ritornare
Altro tema affrontato da Larsson è l’esigenza di “andare e vedere altrove”. Di non restare fermo sempre nello stesso luogo, di construire una vita all’insegna della scoperta, del nuovo e dello straordinario. La paura di ristagnare in una situazione, in un luogo, in una coversazione è per Larsson motivo di preoccupazione. Per questo costruisce la sua vita all’insegna dell’andare per poter ritornare, anche se, di nuovo, il prezzo da pagare per questo tipo di libertà è la solitudine.
“Ero solo e mi sentivo straordinariamente bene. Non avevo sempre bisogno di compagnia per essere felice. Anzi. Oggi direi che ero felice perchè perchè mi sentivo libero, perchè potevo andare dove mi pareva, perchè nessuno mi diceva cosa fare e cosa non fare, ma anche perchè […] immaginavo di essere fuori dal mondo quotidiano e tristemente reale.”
Questo bisogno di andare, filialmente legato al bisogno di libertà porta con sé un tema ben più profondo:
“Questa necessità di cambiare paesaggio e ambiente, per non intorpidirmi nei confronti della vita, non mi ha mai abbandonato. […] Se ho passato tanti anni all’estero, è perchè ho l’impressione di coniscere troppo bene il mio paese. Nulla, o quasi, di ciò che vi accade mi sorprende, dalla politicia agli usi e costumi.”
“[…] Vedere sempre le stesse cose appanna la vista ed equivale a non vedere più bene.
[…] creare una novità mi aiutava a restare all’erta e a portare uno sguardo sempre nuovo sul mondo e sulla gente.”
“Se però ti fermi troppo a lungo, senza andartene ogni tanto, senza guardare il mondo e la gente da un’altra prospettiva, finisci per lasciarti prendere dall’abitudine”