Wall-E, non un semplice film per bambini
Wall-E è il celebre film d’animazione in CGI del 2008, diretto da Andrew Stanton e prodotto dai Pixar Animation Studios; in co-produzione con Walt Disney Pictures e distribuito dai Walt Disney Studios Motion Pictures. Il film è ideato e scritto dallo stesso Stanton insieme a Pete Docter e Jim Reardon, e va costituire il nono lungometraggio della Pixar. La pellicola è stata particolarmente apprezzata dalla critica ottenendo numerosi riconoscimenti. Tra questi, di particolare importanza, figurano: l’Oscar per il miglior film d’animazione (su ben 7 candidature), e il Golden Globe e il BAFTA nella stessa categoria. Molto apprezzata anche la colonna sonora, curata dal compositore Thomas Newman e nominata anch’essa agli Oscar; insieme alla canzone Down to Earth, scritta da Newman con la collaborazione del cantante, compositore e produttore discografico Peter Gabriel.
L’avventura romantica di Wall-E
La pellicola narra le vicende del robottino Wall-E, il quale, in un lontano futuro, rappresenta l’unico abitante del pianeta Terra. Il compito di Wall-E è quello di ripulire il pianeta, con il fine di renderlo nuovamente ospitale. La Terra, infatti, è stata abbandonata dagli esseri umani attorno al XXII secolo, a causa dell’eccessivo inquinamento e del continuo accumulo di rifiuti. Dopo centinaia di anni trascorsi in solitudine, la vita del protagonista meccanico cambia radicalmente a seguito dell’incontro con Eve. Si tratta di un robot-sonda, inviata sulla Terra in perlustrazione segreta per conto degli esseri umani, i quali attendono impazientemente notizie a bordo della lussuosa stazione spaziale Axiom. L’incontro è per Wall-E una tale illuminazione che, grazie a un po’ di sano romanticismo, decide di inseguire Eve nella galassia. Inizia così una grande avventura, piena d’amore, colpi di scena e nuove amicizie.
Una denuncia sociale e una riflessione sull’ecologia (non solo ambientale)
Due analisi, quella sociale e quella ecologica sono fortemente correlate e soggiacciono alla trama del film. L’intera storia è disseminata di feroci critiche alla burocrazia. Le decisioni più importanti, infatti, vengono prese in stanze segrete, mentre il resto della popolazione viene tenuta all’oscuro. Il burocrate supremo, addetto a far rispettare lo status quo, è Auto; si tratta di un’intelligenza artificiale, liberamente ispirata a HAL di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Gli umani, però, appaiono come vittime non tanto della burocrazia, quanto della loro stessa pigrizia, la quale non permette loro di guardare oltre il proprio display e di aprire gli occhi sulla propria situazione.
Il tema predominante è però rappresentato da una riflessione sull’ecologia. Lo scopo del film è certamente quello di far riflettere il pubblico sui danni che può provocare una società dedita al consumismo sfrenato, che riempie il pianeta d’ogni sorta di materiale, senza preoccuparsi di come smaltirlo. Wall-E mette in luce anche quella che potremmo definire un’”ecologia sentimentale“. È importante, infatti, ripulire anche noi stessi dal nostro stile di vita, a causa del quale le comodità hanno sostituito la felicità per le piccole cose della vita. Solo così potremo riprenderci il nostro tempo e tornare a gioire della semplicità. Wall-E dimostra che, anche se il consumo e il capitalismo rendono le nostre vite più facili, certamente non le rendono migliori, e implora di domandarci che cosa siamo disposti a sacrificare in nome di una vita dedita ai beni materiali.
Il robot più umano degli umani
Wall-E ci invita, in maniera romantica, a ripensare al significato delle nostre vite, in un mondo che, sopraffatto dagli affanni della modernità e del progresso, non capisce più cosa significhi vivere. Il protagonista rappresenta una sorta di eroe involontario che ci salva da tale situazione e, paradossalmente, appare il più umano fra tutti. Come afferma Lindsay Collins, co-produttrice di Wall-E: “Questo piccolo robot insegna all’umanità come essere di nuovo umana”. Wall-E, infatti, nonostante sia chiaramente una macchina (e neppure troppo evoluta), risulta umanizzato grazie alla sua capacità di amare nella maniera più pura e semplice.
La speranza per il futuro
La piantina, trovata dal nostro eroe all’inizio del film, riporta la speranza al genere umano. L’umanità, ridotta da Auto in un gruppo di automi capaci solo di mangiare e guardare i propri display, vede in Wall-E – ed in questa piantina – un futuro per tutti. Wall-E incarna, in tal senso, la speranza riposta nelle azioni di un singolo individuo, le quali possono realmente portare ad un cambiamento nel mondo. È esattamente in questo senso che andrebbe ripensata l’ecologia: a partire dalle azioni del singolo individuo.
L’insegnamento rivolto ai più piccoli
Il film contiene importanti messaggi da far apprendere soprattutto ai più piccoli. Un film come Wall-E può aiutare a sensibilizzare tutte le fasce d’età sulla tematica ambientale, e a far sì che i giovani si adoperino per il bene del nostro pianeta, sin dalla più tenera età. Wall-E rappresenta in tutto e per tutto una poetica fiaba fantascientifica, la quale, oltre a divertirci, ci invita a riflettere sulle nostre vite e sul rapporto con l’ambiente circostante.