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"La Aurora" di Federico García Lorca

“La Aurora” di Federico García Lorca

Il sentimento di protesta contro la civiltà moderna e la metropoli di New York durante l’esilio del poeta

"La Aurora" di Federico García Lorca
La aurora de Nueva York (homenaje a Federico García Lorca) Painting
Roberto Gutiérrez Currás
Spain

Poeta a New York

Poeta a New York è il frutto dell’anno che il poeta visse negli Stati Uniti, lontano dalla sua terra andalusa. Attraverso queste poesie, denuncia la disumanizzazione del mondo industrializzato; la distruzione del naturale e dell’umano venduto al denaro e la perdita di valori così semplici come l’amore. Nella poesia La aurora descrive l’alba di New York. La visione che offre è di una città sporca e vuota di sentimenti. È la “città-mondo”, simbolo di sofferenza, che dimentica i mendicanti e i bambini abbandonati. La metropoli americana, la New York industriale, per Lorca è un mondo in disordine dove si uniscono le forze nemiche della vita: la morte, la solitudine, i numeri e le leggi che schiavizzano l’uomo e la sua natura.

La poesia “La Aurora”

Questa poesia, La Aurora, dà al lettore una visione di New York come paesaggio triste e deprimente utilizzando come punto di partenza il momento del sorgere del sole sulla città. Questo il suo incipit:

L’aurora di New York ha

quattro colonne di fango

e un uragano di nere colombe

che guazzano nelle acque putride.

Nella città, l’aurora ha quattro colonne, un’immagine che allude all’architettura verticale della città con i suoi comignoli e grattacieli. New York è una città circondata dall’acqua ma nella New York di Lorca le acque son putride e paludose. Qui le acque, abitualmente simbolo della vita, si trasformano nel contrario, in simbolo della morte. Non solo l’acqua ma anche le colombe, normalmente rappresentazione della pace e dell’innocenza, hanno valore negativo: sono nere e sguazzano nelle acque putride e sporche, messaggere di morte e dalle intenzioni ostili. La luce dell’aurora deve salire le scale ma non lo fa con facilità; deve, infatti, sforzarsi in quest’ambiente sfavorevole.

Non ci sono né futuro né speranza

Quando giunge l’aurora, la gente non si rende conto del suo arrivo o sembra disinteressata a tutto quel che le accade intorno. Per la gente della città, in quel luogo non ci sono né futuro né speranza:

L’aurora viene e nessuno la riceve in bocca

perché non c’è domani né speranza possibile.

A volte le monete in sciami furiosi

trapassano e divorano bambini abbandonati.

Il denaro distrugge l’innocenza dei bambini, che a New York sono abbandonati e disperati. Le monete sono insetti metallici che trapassano le creature più sprovvedute e innocenti della città. Il denaro, l’ansia di potere, come la forza più potente di questo mondo, ha sostituito l’amore.

La natura in terra di esilio

La natura e i suoi frutti non possono esistere in quest’ambiente. Il giorno comincia e la gente non è sveglia. Vacilla come marionette per i sobborghi, sopportando il suo triste destino. In questo mondo non c’è sonno né sogni. Le persone sono marinai senza porto, naufraghi che sopravvivono ma in una vita priva di obiettivi:

[…] nei sobborghi c’è gente che vacilla insonne

come appena uscita da un naufragio di sangue.

La New York di García Lorca è un inferno, un luogo dove non ci sono amore né altri sentimenti umani, dove non c’è un futuro ma solo “un naufragio di sangue”, dove gli uni divorano gli altri per poter sopravvivere.

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