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Lo specchio dell’anima-Modigliani

Lo specchio dell’anima – Modigliani

Amedeo Modigliani, il mistero della sua scelta pittorica nella rappresentazione degli occhi, lo specchio dell’anima

Tra gli artisti più celebri del ‘900 e rappresentativi dell’arte contemporanea, Amedeo Modigliani viene ricordato soprattutto per i suoi particolari ritratti femminili. Pennellate veloci, colli allungati e volti stilizzati caratterizzano i suoi quadri. La vera particolarità è da ricercare soprattutto negli occhi, specchio dell’anima, spesso privi di pupille, scelta pittorica che ha dato vita a numerose interpretazioni.

Gli occhi, lo specchio dell’anima

“Dipingerò i tuoi occhi, soltanto quando avrò conosciuto la tua anima.”

Si tratta della nota affermazione che Amedeo Modigliani lascia come testamento ai suoi dipinti. L’interpretazione più poetica e accreditata racconta come Modigliani non dipingesse mai chiaramente gli occhi delle sue modelle, almeno finché non fosse in grado di capirne l’animo. Concependo gli occhi come un’apertura, una finestra che permette di scorgere l’intimo delle persone, quando Modigliani ritrae qualcuno, egli rispetta questo suo credo: non si può dipingere ciò che non si conosce. Da qui la scelta del pittore di rappresentare occhi bui, vitrei e spesso privi di pupille, come quelli delle statue antiche.

Lo specchio dell’anima-Modigliani
Ritratto di Jeanne Hebuterne, La Collana (Credits: www.amazon.it)

L’anima dell’amata

Viene quasi spontaneo chiedersi: Modigliani rappresentò mai le pupille di qualcuno dei suoi soggetti femminili? Un’eccezione ci fu in effetti. Si tratta dell’artista e pittrice Jeanne Hébuterne, ultimo grande amore di Modigliani. Dell’amata Jeanne, con cui visse una storia disperata e intensissima, Modigliani riuscì a rappresentare gli occhi, specchio dell’anima della donna. Dopo aver condiviso insieme una vita di povertà, scontri, difficoltà e malattie, durante la quale mai la donna decise di abbandonarlo, Modigliani si rese conto di aver davvero conosciuto la sua compagna. Egli era quindi in grado di vedere la sua splendida anima.

Lo specchio dell’anima-Modigliani
Ritratto di Léopold Survage (Credits:www.deartibus.it)

L’introspezione di Modigliani

Proprio della sensibilità di Modigliani è il desiderio che i soggetti dei suoi quadri imparino a conoscere se stessi. Altra valida interpretazione della sua scelta pittorica infatti considera i grandi occhi vitrei come un modo per rappresentare l’introspezione dei suoi personaggi. Essi sono un invito a “guardarsi dentro” e non solo a guardare cosa c’è fuori. Non per caso molti dei modelli di Modigliani confessarono che farsi ritrarre dal pittore era come “farsi spogliare l’anima“. Rappresentativo è il ritratto questa volta di un soggetto maschile, il pittore Léopold Survage, dipinto con un occhio “vivo” e l’altro “accecato”. Alla domanda sul perché lo avesse raffigurato così, Modigliani rispose:

“Ti ho dipinto così perché con uno guardi il mondo, mentre con l’ altro guardi dentro di te”.

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