Privacy Policy La rosa nel magma, di Nicola Argenti - Recensione - The Serendipity Periodical
La rosa nel magma, di Nicola Argenti - Recensione

La rosa nel magma, di Nicola Argenti – Recensione

La Rosa nel Magma, una raccolta poetica che scava nel magma delle cose

La rosa nel magma, di Nicola Argenti, è la silloge vincitrice dell’edizione 2021 del Premio internazionale Montag per la sezione poesia. Essa è pubblicata dalla stessa casa editrice Montag all’interno della Collana “Solaris”.

La rosa nel magma: effimera ed eterna

Il tempo è un elemento fondamentale all’interno delle poesie di Argenti. Nel substrato delle sue parole si percepisce un rapporto con esso che è a volte conflittuale, a volte di distacco e superamento, a volte di serena accettazione. Come tanti poeti, si chiede cosa resterà alla fine di ogni tempo e la sua risposta si esplica perfettamente nel simbolismo di questo fiore, la rosa. Essa è fragile, come ogni – e forse più di ogni altro – essere vivente. Tuttavia, il suo simbolo perdura nel tempo, quasi in un eterno ritorno. Ciò che oggi è ROSA lo è stato ieri, lo è stato millenni fa, lo sarà domani, e probabilmente lo sarà per sempre. Ecco perché essa diventa simbolo del ciclico, della permanenza, della forza. Essa si fa anche strumento per “reagire e combattere contro un mondo violento e inarrestabile”.

Una poesia in bilico tra forze opposte

All’interno delle poesie di Argenti hanno grande importanza i binomi, a volte nascosti, altre espliciti. Essi rappresentano poli opposti che riescono a convivere nello spazio di un verso, di una parola. Ad esempio, il ricordo in opposizione all’effimero. C’è una forte volontà di permanenza, quasi un horror mortis che pervade la vita umana. Tuttavia, la forza del poeta è quella di riuscire a comprendere, e quindi di venire a patti, con la caducità dell’esperienza umana: riconoscendo ciò che è effimero, scava nell’esistenza alla ricerca di ciò che permane.

La Storia e la storia

Altro binomio è quello che viene incarnato dall’universale in opposizione all’individuale. Le poesie di Argenti ci parlano tanto dell’esperienza collettiva del vivere, quanto della quotidianità prosaica, transeunte, tutta umana. In esse ritroviamo sentimenti eterni, così come ritroviamo un vasetto di miele. Sia ciò che è quasi ineffabile, sia l’oggetto che possiamo toccare con mano, aprendo un cassetto della nostra cucina. La vita non è forse fatta dell’incontro di queste due sfere?

Il poeta

Il poeta è colui che viaggia tra i due mondi. Tra l’esperienza del vicino e quella del lontano, dell’invisibile e ineffabile.

Cosa sei veramente.

Divorato

dalla ricerca

delle parole.

p. 18

Ancora una volta nella storia della poesia, il poeta si fa pioniere di un nuovo linguaggio, alla ricerca di un codice che possa indagare gli innumerevoli strati dell’esistenza e che possa mettere in comunicazione l’antico e il moderno, la tradizione e l’innovazione, il passato e il presente. Scava nel senso delle cose, per provare a descrivere ciò che vede e che sente, riportandolo alla luce.

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