Privacy Policy Il Cimitero Acattolico: mappa letteraria - The Serendipity Periodical
Il Cimitero Acattolico: mappa letteraria

Il Cimitero Acattolico: mappa letteraria

Una passeggiata da brivido in uno dei luoghi più iconici di Roma

A me è sempre piaciuto Halloween. Per festeggiare, ho costruito una mappa letteraria che vi aiuterà nella vostra prossima visita al Cimitero Acattolico di Roma, tra le figure della letteratura e della poesia che riposano qui. Sarà perché ho sempre amato il lato un po’ oscuro della vita, quello fatto di leggende, misteri, fantasmi e storie dell’orrore. Fatto sta che il 31 ottobre è sempre stato un giorno speciale. Crescendo, la mia curiosità ha dato vita a nuove forme di passione “spaventose” spostandosi verso i luoghi della morte per antonomasia, i cimiteri. Parlo ovviamente di cimiteri in generale, ma nello specifico mi riferisco a quei camposanti che sono diversi, meno frequenti o unici nel loro genere. Dopo essermi innamorata del Cimitero Ebraico di Praga e il Cimitero Otani a Kyoto, ho perso la testa per un cimitero nel cuore di Roma, a metà strada tra Piramide e Testaccio: il Cimitero Acattolico di Roma, destinato alla sepoltura di defunti che non professano la religione cattolica da più di 300 anni.

cimitero acattolico mappa letteraria Roma John Keats
Tomba di Keats nel vecchio cimitero protestante a Roma (particolare) – William Bell Scott (1873)

Zona antica – Un giovane poeta inglese

All’ombra dell’immensa Piramide Cestia riposa il poeta inglese John Keats, morto a Roma il 23 febbraio 1821 di tubercolosi. Genio tormentato e autore di opere come La Belle Dame sans Merci e Ode su un’urna greca, Keats viene sepolto nel Cimitero Acattolico nella sezione più antica. Per sua volontà, la lapide è in semplice marmo bianco, elegante e longilinea come un abito in stile impero. Su di essa, nessun riferimento a John Keats, ma un commovente epitaffio accompagnato dal rilievo di una lira, lo strumento dei poeti: “un giovane poeta inglese riposa nella Capitale dell’antichità”. In questa sezione del cimitero sono presenti per lo più pittori e figure di spicco delle istituzioni, come consoli o ambasciatori, ma c’è anche un bambino, William Shelley, morto di malaria all’età di 3 anni. Nell’area successiva del cimitero si trova una lapide commemorativa per suo padre, Percey.

Zona vecchia – Cor Cordium

Cominciamo la perlustrazione di questa seconda zona proprio con la tomba di Percey Shelley, poeta inglese morto in mare durante una traversata da Livorno alla Liguria. Il suo corpo viene ritrovato senza vita l’8 luglio 1822 sulle sponde di Viareggio. Di Shelley ricordiamo principalmente il dramma Prometeo liberato e il sonetto Ozymandias, ma non si può non citare anche la prima prefazione a Frankestein o il moderno prometeo, opera di sua moglie Mary e capolavoro del filone gotico-romantico. Il corpo di Shelley viene cremato sulla spiaggia a Viareggio, dove ancora oggi si trova un busto del poeta che recita “Cuore dei cuori”.

Percey Shelley

La stessa dicitura, ma in latino (Cor Cordium), è scolpita anche sulla lapide del Cimitero Acattolico. Mary Shelley dedicò queste parole al suo defunto e amato marito prendendo spunto da un’antica espressione inglese che descrive la profondità dell’amore, heart of hearts. Nella parte vecchia riposano anche Gregory Corso, poeta beat, e lo scrittore Carlo Emilio Gadda (Quer pasticciaccio brutto de via Merulana).

Zona prima – La sposa

In questa area del Cimitero Acattolico riposano numerose personalità culturali del passato: artisti, giornalisti, senatori, diplomatici e, ovviamente, letterati. Questa è l’area più “popolata”, quindi è davvero complesso riuscire a dare la giusta importanza a tutti i grandi nomi. Grande meta di pellegrinaggio è sicuramente la tomba di August von Goethe, figlio dello scrittore tedesco Johann Wolfgang (I dolori del giovane Werther e Le Affinità Elettive), morto di vaiolo a Roma nel 1830.

Monumento funebre a Elsbeth M. Wegener Passarge- Credits www.vicaismaname.com

Credo, però, che in questa zona sia nascosta una bellissima tomba che non ha nulla a che fare con il mondo della letteratura. È anche una delle mie preferite, quindi voglio parlarvene. Sulla parte alta della zona prima, in una grotta scavata nelle mura, riposa una giovane tedesca, Elsbeth M. Wegener Passarge, morta di tifo a diciotto anni pochi giorni prima del suo matrimonio. Nel suo bellissimo monumento funebre, la giovane è ritratta mentre riposa e tiene in mano dei fiori, mentre un lenzuolo le scende morbido dalle gambe. Nei capelli ha un velo e il suo corpetto ricamato ricorda un abito da sposa, indossato in morte e non in vita. L’opera fu realizzata dal fidanzato di Elsbeth, lo scultore Ferdinand Seeboeck.

Zona seconda – Genesi di un capolavoro

Nella zona seconda del Cimitero Acattolico riposano molti civili e, in proporzione, molti meno nomi noti. Tra di loro, alcuni combattenti garibaldini, i figli di Guglielmo Marconi (che, invece, riposa a Sasso Marconi), il poeta Dario Bellezza e lo scrittore scozzese Robert Michael Ballantyne, autore de L’Isola di Corallo: Un Racconto dell’Oceano Pacifico (1858). Il romanzo di Ballantyne ispirò in parte Robert Louis Stevenson, che nel 1882 scrisse il celebre romanzo per ragazzi L’isola del tesoro.

Zona terza – Parole…

L’ultima zona del Cimitero Acattolico di Roma, alla destra dell’ingresso principale, è una delle più frequentate dai turisti: qui riposano due grandi menti moderne del pensiero e della letteratura italiana. Scoverete molto facilmente queste tombe, non soltanto per la folla di persone che si dirige tutta verso la stessa zona, ma soprattutto perché sono spesso e frequentemente coperte di fiori e corone lasciate da chi era di passaggio.

Il Cimitero Acattolico: mappa letteraria
Il Cimitero Acattolico: mappa letteraria – Credits www.wikipedia.it

Il primo personaggio noto che riposa in questa area è Antonio Gramsci, uno dei fondatori del Partito Comunista d’Italia e deputato parlamentare durante il ventennio fascista. Politico, linguista, critico letterario e teatrale (scrisse molti interventi sulle opere di Luigi Pirandello), Gramsci passò 11 anni della sua breve vita in prigionia. Ho visitato il Cimitero Acattolico tante volte e in periodi diversi dell’anno, e giuro di aver visto la tomba di Gramsci sempre ricoperta di fiori. Questo gesto significativo mi ha colpita molto e, col tempo, si è trasformata in una specie di gara: “chissà se ci sono i fiori da Gramsci oggi”, mi dicevo durante ogni visita.

…e isole

A pochi passi da Gramsci, da poco più di due anni, è cominciata una nuova processione di seguaci, che portano i loro omaggi ad Andrea Camilleri, lo scrittore del Commissario Montalbano, sepolto qui nel 2019 ai piedi di una lapide bianca e priva di ogni decorazione, sulla quale appaiono nome, cognome, data e luogo di nascita e di morte. Tutti intorno, fiori, fogli scarabocchiati, barattoli di vetro pieni di bigliettini. Quando ho visto personalmente la tomba, giuro di aver notato dei ciondoli a forma di gatto, l’animale preferito di Camilleri. Sul perimetro in marmo della sepoltura, era posizionata una ceramica dipinta d’azzurro a forma di Sicilia. Non so, però, se si trattasse di un regalo o di una scelta artistica dello scrittore. La mappa letteraria del Cimitero Acattolico di Roma termina così. Se queste storie vi sono piaciute e i cimiteri non vi sembrano posti tetri o tristi, ho un ultimo consiglio da darvi, anche se potrà sembrare scontato: leggete l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. È un must per chi trova questi luoghi dell’altro mondo preziosi e pieni zeppi di spunti. E anche per chi, come me, adora sedersi su una panchina, al silenzio, circondata da pietre antiche che parlano.

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