Si ritorna ancora una volta a teatro. E lo si fa in grande stile, rievocando immagini, suggestioni, odori e parole della Roma ”di una volta”, attraverso gli occhi e la sensibilità del vecchio Trilussa. Il contesto è quello di una sana osteria della città, rustica e rumorosa, in cui è possibile far scattare allegramente la molla del racconto.
La Tovaglia di Trilussa è uno spettacolo teatrale di enorme impatto, interpretato da Ariele Vincenti che racconta di come suo nonno Remo, custode dello Zoo di Roma, sia diventato amico del poeta. Un’amicizia nata durante le lunghe passeggiate tra le gabbie degli animali e le suggestioni del posto. Una sera Trilussa, ormai settantenne, lo invita per la prima volta a cena in osteria. Tra quintini di vino e sfilatini burro e alici, si entra così pian piano nella Roma “di una volta”.
Una città sopita dove la comicità spontanea, i sani valori popolari e la schiettezza nei rapporti erano il fondamento della vita quotidiana. La cena segue un percorso di narrazione a doppio binario. Qui, di fatto, la poetica pungente ed emozionante di Trilussa, viaggia di pari passo con la sua vita avventurosa. Dagli inizi nei caffè concerto, alle lunghe tournée in giro per l’Italia, in Europa e in Sud America.
La sua disincantata ironia, gli amori incostanti, il vino come suo migliore amico, lo sperpero del denaro. Oltre ad un innato senso di libertà che segnerà il suo rapporto col potere. Tutto ciò fa di Trilussa un poeta con un vissuto unico. Nonostante scriva in dialetto, il riconoscimento e la stima di tanti intellettuali dell’epoca come Pirandello e De Filippo testimoniano quanto l’arte trilussiana sia entrata di diritto nella storia della letteratura.
Le sue poesie più famose, le macchiette, i sonetti, le favole malinconiche sono parte fondante di questo racconto teatrale che vuole restituire a noi, e a Trilussa, il giusto ricordo umano, il doveroso onore artistico, la giocosa e scanzonata maschera del poeta che è stato.
I racconti del Poeta di Roma a teatro
Per dirla con le parole dello stesso Ariele Vincenti:
“E’ uno spettacolo popolare, emozionante e divertente in cui attraverso le parole e aneddoti pubblici e privati del “Poeta di Roma”, racconto una romanità in via d’estinzione. All’apice del suo successo, tutte le donne di Roma lo corteggiavano e file di curiosi gravitavano giorno e notte sotto la sua casa. In vecchiaia purtroppo ebbe problemi economici, ma non rinunciò alle amate cene in osteria. La cosa che mi ha colpito è che quando arrivava il conto, Trilussa scriveva due versi sulla tovaglia di carta mezza unta, la strappava, la dava all’oste e la cena era pagata.
Durante le ricerche mi sono reso conto della grande attualità dei suoi scritti che toccano, con metafore sarcastiche, quegli aspetti sociali della politica e del potere che nella Storia sempre si ripetono uguali a sé stessi.”
Info:
dal 12 al 24 ottobre 2021 (h 21.00, mercoledì 13 e 20 h 17.00, domenica 17 e 24 h 17.30)
TEATRO VITTORIA – ATTORI & TECNICI _ Piazza S. Maria Liberatrice 10, Roma (Testaccio) Botteghino: 06 5740170 – 06 5740598
Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
Come arrivare: Metro: Piramide; Bus: 170, 781, 83, 3