L’estate è un’eco della morteche affonda nella mia pellesecca — il silenzio è un’ecodella morte che affondanelle gole profonde del miopetto urla delicatamente tu seilibera alla chiaraombra di un convento riposano due fratellimorti — tempo che asciughile voci nelle melodieinterrotte degli alberi lavaci dai nostri corpisporchi. Marco Nicosia