Cambiamo la scuola di Foà e Saudino, Eris Edizioni: a cosa serve la scuola pubblica?
Questa la prima domanda posta da Chiara Foà e Matteo Saudino nel loro pamphlet intitolato “Cambiamo la scuola”, edito da Eris Edizioni. Il libro fa parte di una collana di piccoli saggi (Bookblock) agili nella lettura ma densi nei contenuti che si pongono l’obbiettivo di dialogare con quanto accade nel presente in maniera immediata ed efficace. In meno di 70 pagine Foà e Saudino presentano con competenza le problematiche della scuola pubblica e alcune soluzioni. Interessante è quindi vedere da vicino su cosa si riflette. Gli autori si pongono domande che al lettore risuonano purtroppo come bene note; ecco allora che sviscerare punto, per punto ogni questione può essere un buon modo per iniziare a cambiare.
Quindi a cosa serve la scuola pubblica? Ma soprattutto come salvarla?
Foà e Saudino partono dagli albori di quella che era la scuola e, osservandone l’evoluzione arrivano a chiedersi chi sono oggi gli studenti e chi i professori. Ma soprattutto, partendo dal presupposto che la scuola sia la bussola di una società, si chiedono quale direzione l’istruzione debba prendere nel futuro. Alla base di questa riflessione vi è una domanda tanto banale nella formulazione quanto difficile nella risposta: quale è il futuro della nostra società?
La scuola come un’Hydra
Per elencare tutte le mostruosità della scuola pubblica odierna i due autori utilizzano la metafora dell’Hydra, creatura mitologica dotata di nove teste capaci di rigenerarsi all’infinito ogni volta che vengono tagliate. La scuola in quest’ottica ha anch’essa molteplici teste, che incarnano ciascuna una stortura del sistema scolastico Nazionale. Purtroppo questa non è solo un luogo in cui si studia e si cresce, anzi spesso è vista come un parcheggio, un’azienda, un centro commerciale, un luogo elitario e soprattutto un luogo di burocrazia. Il proliferare delle teste dell’Hydra è dovuto principalmente al disinteresse; la scuola in Italia non è percepita come un bene essenziale ed irrinunciabile in primo luogo dalla politica che se ne ricorda solo per raccattare voti o tagliare ulteriormente fondi.
Cambiamo la scuola, conosciamo il giusto antidoto
Unico antidoto al veleno mortale dell’Hydra, che sta lentamente uccidendo il mondo dell’istruzione, è una riforma della scuola. Questa deve essere capace di guardare alla complessità umana che forma questo microcosmo e dare delle risposte concrete (nel saggio le risposte ci sono ma riassumerle qui sarebbe riduttivo). Potremmo dire però che il cuore di tutto risiede nel valore e nel rispetto che si conferiscono all’istruzione; scuola è sinonimo di democrazia. Scegliere di avere una scuola pubblica funzionante e soddisfacente vuol dire scegliere di costruire una democrazia forte e stabile all’interno della quali si muovono individui liberi.
Chiara Foà e Matteo Saudino
Chiara Foà e Matteo Saudino sono entrambi Torinesi ed entrambi Professori nella scuola pubblica italiana. L’esercizio della loro professione, che loro stessi definiscono “uno dei mestieri più antichi al mondo”, li ha spesso portati ad interrogarsi su questioni concernenti la didattica. Negli anni hanno pubblicato vari testi scritti a quattro mani “Crescere cittadini. Per la scuola media.” (2008,Paravia) e “Il prof Fannullone: appunti di una coppia di insegnanti ribelli nell’esercizio del mestiere più antico del mondo (o quasi) ” (2017). Matteo Saudino è inoltre un divulgatore filosofico e, con il suo canale Youtube “BarbaSophia”, è considerato uno dei Prof. più seguiti d’Italia. Da questo progetto online è nato anche il libro “La filosofia non è una Barba” uscito nel 2020.
