Recensione del romanzo “La Carezza della Mantide” di Carlo Turati, edito da Solferino
“La Carezza della Mantide” è il romanzo d’esordio di Carlo Turati che però non è certo un neofita della scrittura. La sua esperienza come umorista e autore comico è particolarmente evidente all’interno del romanzo, edito da Solferino, sia per la struttura che il tono dell’opera. Scanzonato, irriverente e senza peli sulla lingua il signor Marco Morlacchi filtra la sua realtà quotidiana tramite un umorismo sottile che gli permette di sopravvivere, da padre single, a due figlie sull’orlo dell’età adulta. A questo si aggiunge la situazione clinica di Marco che scopre di essere affetto da un enfisema polmonare. L’unica soluzione è quella di effettuare un trapianto ma la scelta di certo non è delle più facili.
Operazione si operazione no
La scelta di mettersi in lista per un trapianto d’organi rimane sempre pendente, non sembra mai essere il momento adatto per operarsi, ogni volta c’è un traguardo nuovo da raggiungere che procrastina la scelta definitiva. Inizia tutto con Alice che, appena maggiorenne, mostra poco entusiasmo di fronte la tessera elettorale. Papà Morlacchi, discendente da una famiglia sinistroide impegnata politicamente da generazioni, inorridisce all’idea che la sua piccola Alicippa possa non votare e pospone l’operazione per vederla recarsi alle urne. Poi è il turno di Marta, la più grande, che sta per laurearsi. Alice che vota, Marta che si laurea sono le grandi mete che impediscono al protagonista di prendere una decisione definitiva.
I punti di vista
Anche se il punto di vista principale è quello di Marco Morlacchi, a volte si inseriscono nella narrazione i pensieri delle due figlie. Lo stesso tema viene quindi sviscerato da tutte e tre le voci che restituiscono così la complessità del loro vissuto. Spesso, leggendo ciò che passa per la testa ad Alice e Marta si ha la sensazione che l’immaturo sia proprio papà Marco e non si può far altro che riderne e volergli bene allo stesso tempo. Interessanti sono anche i dialoghi che spezzano la narrazione e sembrano schegge di vita vissuta che si intrufolano tra le pagine. Questi dialoghi hanno carattere quasi esclusivamente umoristico e sovente girano intorno alle argute richieste di denaro delle ragazze.
Papi, stanotte ho fatto un brutto sogno
Cosa hai sognato?
Che diventavi nonno
Nonno cosa?
È solo un sogno, papi
Non è un sogno, è un incubo, amore
Non vorresti diventare nonno?
Stai cercando di dirmi qualcosa?
Hai mica voglia di anticiparmi i soldi della pillola?
Carlo Turati
Carlo Turati vanta una lunga carriera nella scrittura comica anche se “La Carezza della Mantide” è il suo primo romanzo. Laureato in Economia presso l’Università Bocconi diviene professore universitario ma continua a coltivare la sua verve comica. Esordisce come autore insieme all’attore Giacomo Poretti e continua a collaborare insieme a lui anche dopo la formazione del trio comico “Aldo, Giovanni e Giacomo”. La sua carriera come umorista è soltanto agli inizi e la sua vena creativa lo porterà a scrivere per programmi come Zelig e a collaborare con innumerevoli attori ed autori comici italiani come Dario Vergassola, Diego Parassole, Marco Della Noce, Antonio Cornacchione, Antonio Ornano, Antonello Taurino e Checco Zalone.