Privacy Policy Harry Potter e il fascino dell'occulto - The Serendipity Periodical
Harry Potter e il fascino dell'occulto

Harry Potter e il fascino dell’occulto

Nel mese che abbiamo dedicato all’occulto, è impossibile non pensare a Harry Potter, il bambino sopravvissuto.

Figlio dell penna di J.K Rowling, elemento importantissimo del mondo della letteratura fantasy, tradotto in decine di lingue e amato da migliaia di bambini e adulti in tutto il mondo. Harry Potter è un fenomeno che è entrato rapidamente nel canone della letteratura fantasy contemporanea. Merito di ciò, oltre che la narrazione sviluppata dalla sua autrice, c’è anche la precisione che si riscontra nel processo di ricerca di tutti i riferimenti magici, fantastici e oscuri dell’universo potteriano. Il folklore, il mondo magico, i riferimenti alla mitologia e all’alchimia, o ancora le creature magiche le loro innate capacità curative, i riferimenti alla chiaroveggenza e al linguaggio profetico sono frutto di uno studio approfondito recuperato e ricercato in tutto il mondo – come la Sfinge nel Calice di fuoco, Pixie il  Poltergeist presente in tutti i libri.

Harry Potter e il fascino dell'occulto
“Harry Potter e la pietra filosofale”, crediti Salani Editore

In particolare, il primo capitolo della saga, Harry Potter e la pietra filosofale (Edizione Salani, prima edizione italiana 1998), tra i riferimenti all’occulto, sicuramente il più potente è quello alla pietra filosofale: simbolo dell‘alchimia, mezzo per la lunga vita, per l’onniscienza, responsabile dell’avarizia per la sua proprietà di tramutare i metalli in oro. In un romanzo apparentemente per bambini, ci si ritrova ad interrogarsi circa la bellezza dell’immortalità, l’oscurità che si cela in un potere apparentemente accessibile, che come tutto viene a caro prezzo.

Perché Harry Potter funziona?

La storia di Harry Potter, sebbene ispirata da narrazioni del passato e da altri caposaldi esponenti del genere ha funzionato perchè a livello narrativo non manca di nessuna peculiarità del genere fantasy: ha una narrazione avvincente, un’ambientazione scolastiche che sebbene magica, rende facile per l’immedesimazione del lettore appartenente al pubblico target originario, Ha un protagonista smarrito, giovane, che un po’ somiglia a tutti gli adolescenti e che non ha nulla di speciale, se non la maledizione che gli si è scagliata contro e che ha condizionato il resto della su vita. Ha la magia, la lotta, l’amore, le vittorie e le sconfitte, il crollo delle certezze, delle speranze. Non mancano le morti ingiuste, sofferte, insensate e il tanto agognato lieto fine che non è mai lieto per davvero. Il punto di forza di Harry Potter sta nella forza del sottotesto. le tematiche trattate si riconducono a una realtà nell’irreale che può toccare gli io più oscuri e spaventosi di ognuno. Il fenomeno Harry Potter ha tutto, comprese le critiche mosse nei confronti della sua traduzione nelle diverse lingue, incluso l’italiano, dove il punto di difficoltà dibattuto ancora ad oggi, è nella traduzione dei nomi dei personaggi e dei riferimenti magici.

L’approccio traduttivo ai nomi

L’approccio traduttivo di Harry Potter, totalmente Target Oriented. Edito e tradotto per Salani editore, si è trattato di un’impresa da titani, dal momento che il romanzo era attualmente in scrittura al momento della sua pubblicazione e quindi per l’editore italiano non era possibile conoscere lo sviluppo reale della vicenda e la crescita del suo protagonista. Per questo motivo all’uscita di ogni capitolo successivo della saga, un aspetto fondamentale della sua edizioni italiana è stato la revisione costante e continua del lavoro precedente svolto. Se la prima edizione risulta straniante per le scelte lessicali generali, lo risulta ancora di più per le scelte dei noi dei personaggi della saga, sebbene risultino funzionanti. I traduttori della saga di Harry Potter si sono infatti concentrati sul potere dell’assonanza dei nomi dei personaggi, sulla falsa riga delle loro versioni originali inglesi.

Harry Potter e la pietra filosofale

Per questo mese, si è scelto di tradurre come tributo al Signor Potter un piccolo estratto del primo capitolo di Harry Potter and the Philosopher’s Stone. Un punto in cui non è ancora accaduto nulla di davvero irrilevante, dove il giovane signor Potter può ancora dormire sogni sereni prima di essere catapultato per sempre in un mondo ignoto più grande di lui, insieme a tutti i suoi lettori.

 

Harry Potter e la pietra filosofale

Silente si voltò e camminò fino alla vine della strada. Si fermò all’angolo e prese il Deluminatore d’argento. Schiacciò una volta e dodici sfere di luce tornarono rapidamente ai lampioni di Privet Drive la strada si illuminò improvvisamente di arancione e lui poté distinguere un gatto soriano che sgattaiolava dietro l’angolo all’altro capo della strada. Poteva vedere appena l’ammasso di coperte sul gradino del numero quattro.

Buona fortuna, Harry“, disse a mezza voce. Girò i tacchi e con un fruscio del mantellò, sparì.

Una brezza scompigliò le siepi ordinate di Privet Drive, che giacevano silenziose e ordinate sotto il cielo come fossero inchiostro, era l’ultimo posto in cui ti aspetteresti che accadessero cose sorprendenti.

Harry Potter si rigirò tra le coperte senza svegliarsi. Una manina chiusa sulla lettera accanto a lui, che continuò a dormire senza sapere che era speciale, che era famoso, senza sapere che in poche ore sarebbe stato svegliato da un grido della Sign.ra Dursley, che avrebbe aperto la porta di ingresso per poggiare fuori le bottiglie di latte vuote, e non sapeva nemmeno che avrebbe trascorso le settimane successive a farsi pungolare e punzecchiare dal cugino Dudley. Non poteva saperlo in quel momento, che le persone che si incontravano in gran segreto in ogni luogo del paese sollevavano i calici per dire sottovoce “A Harry Potter, il bambino che è sopravvissuto.”

 

Traduzione di

Martina Russo

 

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