Nel fermento di fine del XIX e inizio XX secolo emerge l’autore Muḩammad Luṭfī Ğum῾a
Nel contesto di grande fermento sociale e politico e risveglio culturale della Naḩda, conosciuto anche come Rinascimento arabo o Illuminismo, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo si colloca perfettamente l’autore poliedrico Muḩammad Luṭfī Ğum῾a (1886-1953). Questi spicca per essere stato un patriota, saggista, traduttore e avvocato. Infatti ha studiato legge ed è diventato uno degli avvocati più famosi d’Egitto [1].È stato membro della prestigiosa Accademia araba di Damasco e sapevaparlare arabo, inglese, francese e italiano e aveva inoltre anche una profonda conoscenza dei geroglifici e del latino. Il periodo tra la fine della cosiddetta decadenza e l’inizio della rinascita nel mondo culturale arabo è caratterizzato da un grande fermento culturale, che vide la ripresa delle attività letterarie in un rinnovato contatto con la civiltà occidentale. La “nuova letteratura araba” nasce alla fine del XIX secolo e, pur essendosi alimentata alle fonti dell’Occidente, manterrà almeno inizialmente, saldi legami con il patrimonio della cultura araba classica [2].
Esordi ed esperienza giornalistica
In questa fase di sviluppo e crescita culturale, un’altra grandissima innovazione fu la creazione di una stampa locale e i quotidiani e le riviste politiche servono anche a dare sfogo alle necessità e alle esigenze di una società in cambiamento. È naturale che i primi quotidiani e le prime riviste politiche, culturali e letterarie siano nati in Egitto e nella regione siro-libanese, dove la vita culturale era particolarmente viva e stimolante [3]. Ğum῾a ha iniziato a scrivere articoli contro l’occupazione britannica in Egitto attraverso il quotidiano al-Zahrad all’inizio del 1905 ma un discorso che ha fatto durante la celebrazione dell’incoronazione del Khedivè Abbas II d’Egitto, in cui lo ha accusato per sostenere gli interessi della occupazione britannica gli è costato l’esplulsione da al-Zahra. Se ne andò per unirsi a Muṣṭafā Kāmil come redattore dell’ Egyptian Standard insieme a Charles Rudy e William Maloney.
Da allora, Ğum῾a scrisse su decine di periodici e giornali accumulando migliaia di articoli. Ha scritto ampiamente in al-Ahrām, al-Balāġ, al-Zahra, al-Balāġ al-usbū῾ī, al-Bayān, al-Muqtabas. Ğum῾a ha sollevato nei suoi articoli degli argomenti che sono stati affrontati in Egitto e in altri Paesi arabi decenni dopo la sua morte. Si è battuto per l’istruzione gratuita in Al-Balāġ del maggio 1930. I suoi articoli coprivano molti aspetti della vita egiziana durante quel periodo, che vanno dall’economia, alla politica internazionale, dalla filosofia politica alla letteratura e dalla critica letteraria al sufismo. Si è iscritto nel 1908 alla Khedive’s Law School per conseguire la laurea in legge, ma fu espulso dopo un discorso fatto nel 40° anniversario della morte di Muṣṭafā Kāmil. Ha lasciato l’Egitto per recarsi in Francia all’Università di Lyon dove ha studiato giurisprudenza sotto il famoso studioso francese Eduard Lambert e dopo aver conseguito il dottorato di ricerca alla fine del 1912, Ğum῾a tornò in Egitto e iniziò la sua carriera come avvocato. Ğum῾a si è dedicato anche all’insegnamento, attività a cui ha dedicato due periodi della sua vita: il primo è stato presso la scuola primaria di Helwan, fine 1904 – fine 1907, il secondo è stato nel 1917, quando ha insegnato diritto penale presso l’Università del Cairo.
L’impegno politico
Nel 1906 durante una vacanza a Losanna, in Svizzera, è stato introdotto a Muṣṭafā Kāmil e Muḥammad Farīd i fondatori del Partito nazionale egiziano e famosi patrioti egiziani. Kāmil e Farīd sono stati in tour in Europa come redattori per l’ Egyptian Standard, il loro nuovo giornale. Ğum῾a era affascinato dal carisma di Muṣṭafā Kāmil e si unì al partito nazionalista egiziano avendo creduto nella sua causa. Durante gli anni universitari in Francia, continuò le sue attività politiche, formando gruppi di studenti, scrivendo discorsi e avviando corrispondenze con diverse figure politiche in Europa, che erano note per il loro sostegno e simpatia per la causa egiziana contro l’occupazione britannica. Ha partecipato a tre conferenze tenute a Ginevra, Bruxelles e Parigi nel 1909, 1910, 1911, rispettivamente.
Il 7 settembre 1931 salì a bordo della SS Rajputana a Port Said per incontrare il Mahatma Gandhi, l’incontro è durato 8 ore. Gandhi in quell’occasione, sottolineò che Egitto e India erano simili dal punto di vista politico nella lotta contro l’impero britannico e che hindu e musulmani in India dovevano essere uniti come lo erano stati i copti e i musulmani in Egitto e che questo doveva servire da esempio. Nel 1915 è stato nominato avvocato davanti alla corte d’appello egiziana. Poi ebbe una corrispondenza con lo sceicco Muḥammad ʻAbduh il Gran Mufti d’Egitto e divenne uno dei suoi discepoli. Due lettere fra Ğum῾a e il Gran Mufti sono state pubblicate nel libro di Rashīd Riḍā che commenta una:
“… La sua ricerca – a questa giovane età – era ai massimi livelli nel campo della filosofia rispetto a quello della religione.”
L’impegno storico e la memoria
Ha scritto numerosi articoli e libri, in cui ha definito e registrato la vita di famosi filosofi islamici e sufi. Il suo libro “La storia dei filosofi islamici in Oriente e Occidente” è considerato uno dei migliori riferimenti scritti sull’argomento fino ad oggi [4]. Egli cominciò a registrare i suoi diari nel 1909, subì periodi di discontinuità che potevano talvolta raggiungere diversi mesi dopo di che, riprese la scrittura. Ha scritto una lunga introduzione che copre il periodo dalla nascita fino alla data in cui ha iniziato a scrivere le memorie:
“A chi sto scrivendo queste memorie? a Dio e a me stesso. Io non credo che nessuno sappia di loro o sospetti la loro esistenza, sono scritte in fretta e sotto forte pressione, la mia testa è come un calderone bollente, e il mio cuore sta quasi per esplodere, da quello che vedo e sento in questo paese. Coloro che troveranno le mie memorie, i miei figli o estranei potranno riorganizzarle e pubblicarle dopo la mia morte, e se Dio mi darà una lunga vita, lo farò, perché fornisce un quadro – anche se incompleto – della vita in Egitto durante questa guerra e sono convinto che ogni sforzo in Egitto è inutile, e i suoi padroni cercano i propri interessi e non rispettano né Dio, né la propria coscienza.”
Le Memorie di Ğum῾a sono state stampate nel 2000 in due libri, il primo è stato pubblicato con il titolo: “Muḩammad Luṭfi Ğum῾a- Testimone di un’epoca” (Parte I – II), il secondo nel 1999- rivela la sua storia d’amore con l’autrice russa e saggista Augusta Damansky, sotto il titolo “Memorie di gioventù – l’anniversario del 19 marzo”; e sono state inserite una serie di lettere inviate da Augusta a Ğum῾a. In seguito nelle sue memorie l’autore rivela la storia di un amore platonico che è durato per quasi quattro anni con Augusta; hanno fatto un giro di tutta l’Europa insieme ed hanno registrato l’evoluzione del loro rapporto in un capitolo chiamato “l’anniversario del 19 marzo” (la data del primo incontro).
Le ha dedicato la sua traduzione de “Il principe” di Machiavelli e ha scritto una commedia intitolata “Il cuore della donna” su di lei, e ha utilizzato uno pseudonimo, chiaramente derivato dal suo nome per scrivere alcuni articoli sul settimanale The Arab Association nel 1930. Quando sono state pubblicate, le memorie hanno sollevato polemiche tra i critici, alcuni dei quali hanno elogiato la quantità di dettagli sugli aspetti politici, letterari e culturali della vita in Egitto (1909-1948), altri invece hanno criticato il suo stile personale e il suo pessimismo evidente e l’amarezza con cui Ğum῾a trattava alcune figure letterarie e politiche del suo tempo. Inoltre, le memorie sono state criticate per essere state pubblicate in libri separati, come il rapporto di Ğum῾a con Augusta (Memorie di gioventù – l’anniversario del 19 marzo) o il suo rapporto con l’orientalista francese Louis Massignon, che viene pubblicato in un libro intitolato: “Tunisia negli scritti di Ğum῾a- di Rabeh Luṭfi Ğum῾a”.
Lavori inediti e le pièces teatrali
Un certo numero di studiosi ha analizzato i manoscritti di lavori inediti di Ğum῾a, guidato dal figlio Rabeh, che li ha presentati, organizzati, raccolti e pubblicati in seguito. Manoscritti inediti dell’autore erano per lo più in forma di note o documenti. Il dottor Aḥmad Ḥusayn al-Tamāwi, autore e scrittore egiziano insieme al dottor Sayyid ʻAlī Ismāʻīl di al-Minya University e al Dr. Ibrāhīm Awād di ʻAin Shams University, hanno rivisto molti dei manoscritti di Ğum῾a, aggiungendo note, identificando i diversi personaggi storici trovati nelle sue opere e svolgendo anche lavori di critica letteraria di alcuni dei suoi scritti. Una sezione particolare di questi manoscritti spetta a delle pièces teatrali raccolte in un libro dal Prof. Sayyid ʻAlī Ismāʻīl , in cui ha riportato e introdotto tutte le sue opere teatrali. É interessante la scoperta di queste pièces poiché Ğum῾a è un personaggio poliedrico, ma che non era mai stato associato alla sfera del teatro poiché questi suoi testi teatrali sono stati pubblicati dopo la sua morte e non sono stati mai analizzati e tradotti.
Harmākīs e l’arabizzazione dei modelli europei
Di particolare interesse è l’opera Harmākīs, una rappresentazione teatrale in un unico atto scritta nel 1909, da me tradotta e analizzata e di estrema curiosità poiché nel corso della traduzione ho rilevato parecchie analogie con l’opera Salomè di Oscar Wilde, potendo poi fare una comparazione diretta fra le due opere e trovare i punti d’incontro e le divergenze fra i due testi. È evidente che la trasposizione di lavori europei non possa essere una semplice tarğamah, traduzione, ma piuttosto debba rappresentare l’immersione della vicenda narrata in un ambiente e un contesto arabi. Si comincia, quindi, a parlare di taʻrīb, “arabizzazione” e ancora più precisamente di tamṣīr, “egizianizzazione” [5].
Infatti l’opera di Ğum῾a manterrà la stessa trama e i medesimi personaggi di Salomè di Wilde, però inseriti in un contesto arabo, con sullo sfondo la corte del regno del re Amenhotep dell’Antico Egitto. Questo sottolinea come ci fosse un contatto e una grande conoscenza da parte dei letterati arabi delle opere europee e degli scrittori occidentali. Infatti la vita di Ğum῾a è stata segnata da lunghi soggiorni in Inghilterra e in Francia in cui si presuppone sia entrato in contatto ed abbia scoperto le opere di importanti scrittori quali Oscar Wilde, che ha per primo ripreso il mito di Salomè riadattandolo ad un’opera teatrale in un unico atto e quattro scene proprio come in seguito farà Ğum῾a. In questo periodo molti letterati noti per la loro produzione in altri generi si mettono alla prova con il testo drammatico e, nella maggior parte dei casi, si tratta soprattutto di lavori a carattere storico [6].
Note:
- [1] Rabīʻ Ibrahīm Sukkar, Muḥammad Luṭfī Ğumʻa ,Cairo, Editions Al-Adab, 1923, p. 14.
- [2] Isabella Camera d’Afflitto, Letteratura Araba Contemporanea Dalla nahḍa a oggi, Roma, Carocci, 2008, p. 27.
- [3] Ivi, p. 29.
- [4] Rabīʻ Ibrahīm Sukkar, Muḥammad Luṭfī Ğumʻa, cit., p. 66.
- [5] M. Ruocco, Storia del teatro arabo. Dalla nahḍah a oggi, Roma, Carocci, 2010, p.54.
- [6] M. Ruocco, Storia del teatro arabo. Dalla nahḍah a oggi cit., p.57.
Articolo di
Valeria Tripoli