Tara Westover – Il memoir della scrittrice statunitense e lo studio come forma di emancipazione
La vita di Tara Westover è così straordinaria da sembrare uscita da uno di quei film incredibili dove, dopo mille peripezie e sacrifici, la protagonista approda ad un finale felice. La realtà però è che Tara Westover è una persona in carne ed ossa e racconta la sua storia in un incredibile memoir dal titolo “Educated”, edito in Italia da Feltrinelli Editore con il titolo “L’Educazione”.Come Pirandello ci dice nella prefazione de “Il Fu Mattia Pascal” spesso la vita reale supera l’immaginazione e come nel racconto di Westover sfiora vette lontanissime dal quotidiano. La scrittrice infatti racconta il suo processo di emancipazione dalla famiglia, il suo progressivo allontanamento e il definitivo distacco da dinamiche affettive disfunzionali.
L’infanzia
Tara Westover nasce in una famiglia di Mormoni in Idaho e, ultima di sette fratelli, riceve un’educazione che definire particolare è riduttivo. Lei stessa, durante un’intervista al The Ellen Show, li definisce survivalists cioè fanno parte di coloro che credevano che la fine del mondo fosse destinata ad avvenire nell’anno 2000. La scrittrice nel romanzo descrive i preparativi frenetici del padre per il presunto Armageddon e il successivo senso di perdita nello scoprire di aver torto. Altra particolarità della famiglia Westover era la forte sfiducia verso le istituzioni, specialmente verso la scuola che, secondo il padre serviva a controllare le menti. Tutti i ragazzi della famiglia Westover, eccetto il primo, vengono quindi educati a casa, imparano a leggere grazie alla Bibbia e più o meno questa è tutta l’istruzione che ricevono.
Andare a scuola
Grazie all’esempio di suo fratello maggiore e al forte legame che li lega, Tara adolescente decide di voler studiare e, seguendo l’esempio del primogenito si iscrive all’università. Questo è un passaggio cruciale nella vita della scrittrice che studia come una matta per i test di ammissione, deve recuperare lacune grandi 13 anni di scuola e soprattutto trovare i soldi necessari per la retta. Grazie ad una borsa di studio e a molta determinazione la giovane riesce ad avere accesso al mondo universitario che le aprirà universi inesplorati.
Un episodio è esemplificativo di quanto questo cambiamento sia stato radicale; un giorno a lezione di storia la giovane Tara non conosce una parola, solleva la mano e chiede spiegazioni. L’intera classe inizia a fissarla e il professore ammutolisce per un secondo, poi risponde che non è divertente, l’ignoranza di Tara sembra solo uno scherzo di cattivo gusto. La parola in questione era: Olocausto. A questo punto della vicenda Westover, che successivamente ha conseguito un Phd. in Storia a Cambridge, ci rivela come lei, a 18/19 anni circa, fosse totalmente ignara delle guerre mondiali, dei campi di concentramento e di tutto quello ad esso collegato.
Educazione come Emancipazione
“Educated” racconta il processo di emancipazione dalla famiglia grazie all’istruzione, parafrasando Woody Allen si legge per legittima difesa. È proprio questo processo di scolarizzazione a farle capire i limiti dei suoi genitori e a darle gli strumenti per andare via di casa e camminare sulle sue gambe. All’interno del memoir , una delle cose che colpisce di più è come la narrazione vada di pari passo con la prospettiva di Tara-personaggio e non di Tara-scrittrice.
Nella prima parte infatti vediamo come la piccola reputi totalmente normale lavorate con il padre nel loro “Junk yard”, una sorta di cantiere dove vecchi oggetti di metallo vengono smantellati per riciclare materiale prezioso come rame o alluminio. Le ossessioni paranoidi del padre, le teorie complottiste e i rimandi naturali sembrano tutte molto normali agli occhi della piccola che piano piano si scopre, tramite un processo di auto consapevolezza, vittima di abusi da parte di uno dei fratelli, il quale pretende di controllarla e se non ci riesce esplode in comportamenti violenti. Una volta compresa la dinamica disfunzionale in cui è inserita la scrittrice proverà a comunicare con la famiglia ma non sarà creduta.
Un mondo nuovo
Nel finale quello che ci viene raccontato è la differenza tra azione ed intenzione, tra amare qualcuno e le conseguenze incredibilmente negative che poi questo amore ha. Infatti , ciò che più stupisce, è il profondo amore che l’autrice mostra nei confronti dei genitori, non condannandoli mai troppo duramente, capendo le loro ragioni ma decidendo di staccarsi dalla realtà in cui loro vivono. Il processo di autoconsapevolezza è fondamentale e , come si vede nel libro, può avvenire solo grazie all’istruzione scolastica che la porta, passo dopo passo, a vedere il mondo in modo diverso. Studiare fa sì che il filtro che la scrittrice aveva davanti agli occhi finalmente cada e il mondo acquisisca un senso nuovo, diverso e più appagante.
Sitografia:
- https://www.youtube.com/watch?v=a7Y6Udf_Nzo
- https://www.nytimes.com/2018/03/01/books/review/tara-westover-educated.html
- https://byustudies.byu.edu/content/educated-memoir-0
- https://www.sbu.edu/docs/default-source/abr/rachna-reddy-1.pdf?sfvrsn=93fe7852_2
- https://www.iwu.edu/summer-reading/educated.questions.pdf
- https://www.youtube.com/watch?v=is635n6RNR0
Articolo di
Simona Ciavolella