Cosa succede quando si accostano due parole tanto comuni quanto efficaci come Libertà e Insieme?
Come si fa a essere liberi non come singoli individui eccezionali ma come collettività di persone ordinarie? In occasione del Festival Libri Come che si è svolto per la decima edizione presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 14 al 17 marzo, Michela Murgia ha tenuto una lezione intitolata “Libertà insieme” e ha cercato di rispondere a queste domande. Quest’anno il tema del Festival è, per l’appunto, la libertà, in tutte le sue forme e accezioni. Quattro giorni pieni di incontri, dibattiti, letture, presentazioni e riflessioni, che hanno visto avvicendarsi scrittori, intellettuali, artisti e studiosi.
Noi siamo tempesta, di Michela Murgia
In questa occasione, l’autrice sarda ha presentato il suo ultimo libro Noi siamo tempesta: rivolto ai ragazzi, è una raccolta di storie sulle imprese non del singolo eroe ma della comunità. Paladina della libertà, la Murgia ha deciso di affrontare l’argomento in un’orazione in cui a dominare è il Noi, che deve liberarsi dalla supremazia dell’Io.
Partendo dal riferimento alla missione Mediterranea a cui la scrittrice, insieme ad altri intellettuali, ha preso parte per salvare le vite dei migranti, l’intervento della Murgia è stato provocatorio e ha portato a riflettere su quanto spesso si metta davanti l’individualismo, a scapito di una dimensione comune, di apertura e accoglienza che oggi più che mai sembra mancare.
Il suo libro si presenta come un’antologia di storie molto famose o quasi sconosciute, il cui filo conduttore è la collaborazione tra persone comuni per realizzare l’incredibile e per produrre eroismo e libertà, non dell’eroe ma degli eroi. Racconta di come l’unione faccia la forza, perché anche di fronte all’eccellenza del singolo la comunità unita e libera ottiene di più e supera qualsiasi limite.
Controcorrente
Il libro va controcorrente rispetto all’andamento della letteratura e della storia: infatti, invece di parlare dell’eroe, dell’eccezione alla regola che si distingue dagli altri e salva tutti, esso racconta tanti esempi di come l’unione di persone comuni abbia prodotto risultati strabilianti.
Chiare dimostrazioni sono la creazione di Wikipedia, un’opera collettiva appunto che ha creato un sapere accessibile e democratico, oppure le madri argentine dei desaparecidos, le Madres de Plaza de Mayo, persone comuni, donne comuni che hanno lottato per i loro figli, trasformando un fatto privato in una questione internazionale.
Nemico comune e unità di valori
Tra aneddoti storici e riferimenti espliciti alla situazione politica presente, la Murgia ha costruito un racconto più che mai attuale: il racconto invita ad unirsi per portare avanti obiettivi e valori, e non per combattere contro il diverso. Un nemico comune, infatti, comporta che l’unione sia determinata dall‘odio, dalla paura e non è questa la forza collettiva sana e liberatoria di cui abbiamo bisogno.
Dunque, l’orazione di Michela Murgia è un invito a rivalutare la potenza della comunità e a sradicare l’idea dell’individuo forte che guida il popolo mediocre, della punta di diamante che offusca tutto ciò che vi è dietro. È un appello ad adottare un altro sistema comportamentale che preveda l’azione comune per conseguire un obiettivo elevato. È l’esaltazione dei risultati collettivi in vista del raggiungimento della libertà, insieme.
articolo di
Giulia Bucca