Le Rouge et le Noir pubblicato nel 1830 è il secondo romanzo, dopo Armance, dello scrittore francese Stendhal
È un romanzo realistico, che esplora la struttura sociale della Francia post-napoleonica, indaga la relazione tra borghesia e nobiltà, tra Parigi e la provincia, mostrando l’ipocrisia, le ambizioni e il cinismo che caratterizzano i rapporti umani. Le vicende narrate nell’opera sono tratte da un fatto di cronaca avvenuto nel 1827: un figlio di un maniscalco fu condannato a morte per aver ucciso la sua amante, moglie di un noto notaio dell’epoca.
Ci sono numerosi motivi per cui “Il Rosso e il Nero” è apprezzato dalla critica:
il carattere duale e quasi oscuro di Julien, la volubilità di Mathilde, l’incombente e affascinante presenza dell’assente Napoleone, le moltissime analisi psicologiche presenti in tutta la durata del racconto, ma soprattutto l’amore. Ecco, l’amore è qui l’elemento che sovrasta tutti gli altri e su cui ci si sofferma di più leggendo il romanzo, e questo non tanto perché delle storie d’amore possono sempre essere intriganti e funzionali alla trama, anche per questo certo, ma principalmente per come questo sentimento viene trattato, come viene descritto e come si manifesta. Non è soltanto un qualcosa di funzionale per lo svolgersi della trama e per rendere più interessanti le vicende narrate, ma è qualcosa che influenza pesantemente le vite dei tre personaggi principali (Julien, M.me de Rênal e Mathilde), che cambia il loro modo di vivere anche a seconda del loro carattere.
È proprio questo il bello. Ognuno dei personaggi prova e manifesta il sentimento d’amore in modo differente, ci sono tantissime sfaccettature e sfumature, non c’è piattezza, ed è per questo che questi personaggi e i loro sentimenti diventano agli occhi del lettore così reali.
Analisi delle prime manifestazioni d’amore
È il rapporto che si crea tra Julien e Mme de Rênal a far emergere l’amore per la prima volta in queste pagine, ma non solo, si potrebbe dire che l’amore si presenta per la prima volta anche nelle vite dei due personaggi, in quanto Julien è giovane e non ha mai avuto questo tipo di esperienza e M.me de Rênal nonostante sia sposata non ha mai provato in vita sua delle emozioni così forti, il suo è infatti un tipico matrimonio di convenienza, non è animato dalla presenza dell’amore. Questa mancanza di emozioni vissute di M.me de Rênal la si vede già durante il primo incontro con Julien, durante il quale comincia già a provare una certa curiosità per il precettore, ed è lo stesso narratore a dircelo: de sa vie, une sensation purement agréable n’avait aussi profondément ému madame de Rênal; jamais une apparition aussi gracieuse n’avait succedé à des craintes plus inquiétantes” [1]. Curiosità che viene accresciuta involontariamente da Julien, sono infatti il suo carattere, la sua intelligenza ed i suoi modi estremi ed imprevedibili che fanno nascere lentamente l’amore in M.me de Rênal (anche se lei non se ne rende conto subito, inizialmente è solo una simpatia). Essendo cresciuta in mezzo a uomini volgari, insensibili e attaccati al denaro, ormai pensa che tutti quanti gli uomini siano così “de là le succès du petit paysan Julien” [2]. Julien d’altro canto non prova passione o curiosità per la sua padrona, l’odio di classe e l’ambizione lo rendono cieco.
Una svolta nei suoi atteggiamenti verso M.me de Rênal si trova nel Capitolo 8 del Libro I,
quando Julien tocca per sbaglio la mano della signora e lei la ritira. Per l’eroe sarà un dovere far sì che quella mano non si ritiri più al suo tocco, ma sarà solo un dovere! Non ci vede niente di piacevole o di intrigante, è solo l’ennesima missione da compiere, l’ennesima battaglia da vincere per non sentirsi inferiore: “Julien pensa qu’il était de son devoir d’obtenir que l’on ne retirat pas cette main quand il la touchait.” [3] Questo atteggiamento è una costante in Julien,non si rende conto delle emozioni che potrebbe provare e della felicità che potrebbe arrivargli da queste, e la cosa che mi ha dato più da pensare è che neanche una volta provate lui riesce a goderne.
O è troppo inesperto o è accecato dai suoi piani ambiziosi. Forse sono un po’ tutte e due le cose.
Julien è troppo impegnato a recitare delle parti e a perseguire i suoi disegni per lasciarsi andare all’amore, di certo non all’amour-passion, troppe strategie quasi militari e poca spontaneità per permettere la nascita di questo grandissimo sentimento in lui (almeno in questa parte del libro). Quello che Julien prova per M.me de Rênal in questo primo libro è forse un amour de vanité? Probabilmente si, Julien è contento di corteggiare una donna aristocratica già sposata con Monsieur de Rênal, il successo lo lusingherebbe, la vittoria sarebbe ancora più grande, un giovane paesano come lui che riesce a sedurre una bella donna di una classe sociale elevata.
Alla testa di M.me de Rênal invece non vengono tutti questi pensieri quando comincia a provare qualcosa per Julien. Certo, a volte ha dei sensi di colpa anche dettati dalla sua religiosità (è comunque una donna sposata), pensa anche lei alla differenza di classe sociale, ma poi si lascia andare comunque, tutti questi calcoli svaniscono, lei comincia a sentirsi bella, ad apprezzare le bellezze naturali intorno a lei, si sente apprezzata lei stessa, comincia anche a provare dei timori e della gelosia per Julien, come nell’episodio del ritratto di Napoleone (scambiato dalla signora per un ritratto di qualche amante di Julien). Proprio in quest’episodio si vede come M.me de Rênal agisca e basta, deve bruciare quel ritratto perché è Julien che gliel’ha chiesto, anche se dovesse essere scoperta dal marito, rischia, non fa troppe strategie e agisce, anche se quel ritratto le provoca disagi e paure: “Julien est donc amoureux, et je tiens là le portrait de la femme qu’il aime!” [4]. Lei ancora non se ne rende conto appieno ma ama Julien, e sono proprio questi piccoli episodi che permettono di affermare con certezza che quello di M.me de Rênal è amour-passion.
A questo tipo d’amore “servono” delle situazioni un po’ difficili per nascere,
perché deve essere un amore totalmente appassionato, in cui non si da niente per scontato, deve avere quel grado di difficoltà e di tragicità che tiene potentemente acceso il sentimento. È un amore in cui si fondono estrema felicità ed estremo dolore. Questo sentimento fa sentire più vivo che mai chi lo prova e tuttavia, nonostante ci si senta vivi e felici, dei grandi sacrifici che in teoria potrebbero andare a disturbare leggermente quella felicità vengono fatti senza pensarci due volte, anche sacrifici enormi che condizionano la vita, non pesano, sono sacrifici fatti per amore. Per questo ne varrà sempre la pena, poiché agli occhi e al cuore dell’innamorato porteranno sempre dei riscontri positivi. L’idea della morte stessa non è più così pesante e insopportabile, perché sarebbe appunto e di nuovo per amore.
Una vita che comincia e finisce per amore
La lettera che M.me de Rênal scrive a Julien nel capitolo XX è un grande esempio di tutto quello che ho appena scritto:
…la vie n’a commencé pour moi, que le jour où je t’ai vu; que dans les moments les plus fous de ma jeunesse, je n’avais jamais même rêvé le bonheur que je te dois; que je t’ai sacrifié ma vie, que je te sacrifie mon ame. Tu sais que je te sacrifie bien plus. [5]
Julien invece non si rende conto di quello che ha. Nel corso del Libro I riesce a corteggiare M.me de Rênal come da suo disegno, ma poi non apprezza davvero la sua “vittoria”, non ne gode fino in fondo, anzi, sembra quasi che non ne goda proprio, non fa neanche caso agli atteggiamenti positivi e gli slanci che lei ha verso di lui, non si accorge di essere amato, o meglio, ne è consapevole, se lo domanda, ma è un dubbio che svanisce subito e che non lascia uscire nessun sentimento o trasporto verso di lei: “Cette femme-là m’aime, se dit-il; mais après ce moment passeger de faiblesse que se reproche son orgueil, et dès qu’elle ne craindra plus mon départ, elle reprendra sa fierté.” [6] È come se fosse solo un elemento positivo in più per concludere la giornata, è riuscito a farsi amare da lei, ormai ha vinto, i suoi piani hanno funzionato. Che cos’altro si potrebbe volere di più? Neanche quando lei gli stringe la mano e gli mostra i suoi sentimenti lui prova piacere, non ne va neanche fiero, è del tutto insensibile.
Julien da precettore a esperto seduttore
Egli gioca e recita ancora, questa volta smette la parte del buon precettore per iniziare quella dell’esperto seduttore di donne, anche se appena vede M.me de Renal cade ai suoi piedi piangendo. Ma la cosa peggiore sta nel fatto che neanche dopo che lei si è concessa Julien riesce a provare felicità o ad apprezzare quello che gli è appena successo! Ed è proprio lui a confessarlo: “Mon Dieu! être hereux, être aimé, n’est-ce que ça?”. E ancora il giorno dopo, quando M.me de Rênal è presa da dubbi sulla sua bellezza, inquietudini e rimorsi per quello che ha fatto la sera prima lui pensa a tutt’altro:
Julien était fort éloigné de ces pensées. Son amour était encore de l’ambition : c’était de la joie de posséder, lui pauvre être si malheureux et si Méprisé, une femme aussi noble et aussi belle.
Amour de vanitè appunto. Nel capitolo XXX però (sempre del Libro I), durante l’ultimo incontro tra i due, sembra che Julien cominci a realizzare che sta per perdere la donna che lo ama, soprattutto quando vede che lei non riesce ad esprimersi del tutto (è bloccata dalla tristezza, forse non lo vedrà più, non sa cosa dire) Per lui invece questo silenzio è indice di mancanza d’amore, Julien pensa che M.me de Rênal non lo ami più: “Ainsi je suis complètement oubliè du seul etre qui m’ait jamais aimé! À quoi bon vivre désormais?” Finalmente Julien si rende conto di quello che sta per perdere e giustamente se ne dispiace, ma ancora non si può parlare di amour-passion, dato che durante il suo soggiorno a Parigi “quasi si dimenticherà” di M.me de Rênal, salvo quando la userà come modello per i confronti con Mathilde.
L’amore per Mme de Rênal tornerà per Julien
dopo la parentesi amorosa con la volubile parigina Mathilde de la Mole. Una storia molto interessante che però non basterà per far svegliare l’amour-passion in Julien, e tantomeno in Mathilde, troppo presa dai suoi sogni eroici e romanzeschi, troppo presa dalla sua teatralità, sembra che per lei ogni cosa debba corrispondere alla storia dei suoi avi o ad episodi eroici. Deve sempre trovare una somiglianza con qualcosa di antico e di esterno alla sua vita, lei ama Julien perché l’ha sottratta alla noia e perché vede in lui qualcosa di diverso, di ribelle, che gli altri nobili non hanno. Julien (un po’ più attivo, furbo e anche più appassionato questa volta) invece è più attratto dalla bellezza della bionda parigina che dalle sue effettive qualità. Di nuovo quindi l’amour-passion non può sbocciare per Julien, soprattutto quando dovrà tenere a bada il carattere di Mathilde e trattenere le sue emozioni per tenere viva la passione.
All’amour-passion non servono sotterfugi e macchinazioni
La debolezza di questo legame infatti porterà Julien ad amare M.me de Rênal, anche dopo che ha provato ad ucciderla nel capitolo XXXV del Libro II! È la nuova situazione in cui si trova Julien a far riemergere quella vecchia passione. In prigione, Julien non ha più bisogno degli eroismi di Mathilde, di scalate sociali e di successi militari, ma di tranquillità che gli servirà per pensare a ciò che ha fatto nella sua vita, tranquillità in cui cercherà i momenti in cui è stato felice veramente. Julien comincia a pensare spessissimo a M.me de Rênal e sempre meno (e con fastidio) a Mathilde quando viene a sapere che la prima è ancora è viva, ma soprattutto dopo che questa gli andrà a far visita. Da quel momento Julien non pensa alla probabile condanna a morte, a Mathilde e al figlio che porta in grembo, ma a M.me de Rênal: “Ce n’est ni la mort, ni le cahot, ni l’air humide, c’est l’absence de madame de Rênal qui m’accable” [7] . E’ importantissimo ed indicativo anche quello che Julien dice proprio a lei:
“Autrefois, lui disait Julien, quand j’aurais pu être si heureux pendant nos promenades dans le bois de Vergy, une ambition fougueuse entraînait mon âme dans les pays imaginaires. Au lieu de serrer contre mon cœur ce bras charmant qui était si près de mes lèvres, l’avenir m’enlevait à toi; j’étais aux innombrables combats que j’aurais à souvenir pour bâtir une fortune colossale… Non, je serais mort sans connaître le bonheur, si vous n’étiez venue me voir dans cette prison.” [8]
Le ultime cose che Julien pensa gli ultimi istanti prima di essere decapitato sono proprio i momenti passati a Vergy. Julien si rende conto dell’amore per M.me de Rênal solamente alla fine del romanzo, alla fine della sua vita, e sembra esserci solo quello. L’amour-passion sembra essersi svegliato in Julien ed è rimasto in M.me de Rênal che muore poi dopo soli 3 giorni da Julien, muore di disperazione, muore per amore. È proprio questo “per amore” (l’amour-passion) che cambia tutte le cose e le colora di rosso e di nero.
Note
- [1] Stendhal, (1830) Le Rouge et le Noir, Ed. Folio Classique, Libro I, p. 76;
- [2] Stendhal, (1830) Le Rouge et le Noir, Ed. Folio Classique Libro I, p. 87;
- [3] Stendhal, (1830) Le Rouge et le Noir, Ed. Folio Classique Libro I, p. 105;
- [4] Stendhal, (1830) Le Rouge et le Noir, Ed. Folio Classique Libro I, p. 114;
- [5] Stendhal, (1830) Le Rouge et le Noir, Ed. Folio Classique Libro I, p. 187
- [6] Stendhal, (1830) Le Rouge et le Noir, Ed. Folio Classique Libro I, p. 136;
- [7] Stendhal, (1830) Le Rouge et le Noir, Ed. Folio Classique Libro II, p. 651;
- [8] Stendhal, (1830) Le Rouge et le Noir, Ed. Folio Classique Libro II, p. 656;
Articolo di
Cristiano Morgia