Pervitin, la droga del “Super-soldato” – il III Reich
31 ottobre 1937 gli stabilimenti della Temmler registrarono all’ufficio brevetti di Berlino la prima metanfetamina tedesca. Nome commerciale Pervitin.
Norman Ohler e il III Reich
Correva l’anno 2016 quando la Rizzoli pubblicò il saggio storico tradotto in italiano intitolato: “Tossici. L’arma segreta del Reich. La droga nella Germania nazista” elaborato da Norman Ohler. (1) Le intenzioni di Ohler erano tutt’altro che quelle di svelare un segreto mondiale. Il vero intento dello scrittore era al contrario, quello di stilare un romanzo di intrigante suspance basato su una storia di abuso di droghe durante il governo di Hitler. La realtà è tutt’altra. Ohler si è trovato a scrivere il saggio che per sempre ha cambiato la visione storica sulle tattiche militari e l’organizzazione intestina del III Reich.
Lo scrittore tedesco ha svolto degli studi molto approfonditi facendo ricerche e analizzando vari documenti storici inizialmente presso le biblioteche di Friburgo e Coblenza. Il vero scacco matto è stato scoccato quando Norman Ohler ha avuto la brillante idea di leggere le dichiarazioni rilasciate alla CIA da parte del Dottor Theodor Morell, medico personale di Hitler. Gli ultimi anni di vita del Führer furono caratterizzati da una grave instabilità fisica. Per curare questi mali fisici il dottor Morell prescrisse, in base ai compiti che il fuhrer doveva eseguire per rafforzare il proprio totalitarismo, una serie di sostanze farmacologiche corrosive tra cui stimolanti e sedativi in aggiunta al Pervitin. Tutto avvenne di nascosto. Nessuno doveva saperlo. Nessuno doveva avere la percezione di essere rappresentato da un leader politico isterico e debole.
Il pasto della Wehrmacht
Il Pervitin entrò in scena come trattamento per curare il malumore e la vergogna dopo la pesante sconfitta subita nella prima guerra mondiale. Durante l’invasione della Polonia, avvenuta nel 1939, molti soldati della Wermacht fecero uso della metanfetamina per marciare ore, giorni, settimane senza accusare minimamente le fatiche, il sonno e la fame. I risultati furono stupefacenti. I tempi di marcia vennero ridotti clamorosamente. Infatti constatando questi risultati fuori dal normale, venne deciso dallo psicologo del reich, Otto Ranke, di somministrare una dose quotidiana di pervitin ai soldati inserita nelle razioni di cibo, così da plasmare un esercito di uomini euforici, inarrestabili, determinati a conquistare e ad uccidere chiunque ostacolasse i loro piani.
Altro esempio di inarrestabilità delle marce tedesche è rappresentato dalla famosa operazione blitzkrieg, un attacco lampo sferrato a sorpresa, che li portò in pochissimo tempo ad aggirare la linea maginot, attaccando l’esercito più numeroso d’Europa ovvero quello francese occupando Parigi in pochissimo tempo. Tutto avvenne anche in questo caso sotto l’effetto inebriante del pervitin. In un farmaco, come ben sappiamo, oltre agli effetti curativi, ci sono anche quelli degenaritivi. Un esempio? Durante la cavalcata verso la Russia i soldati consumarono in maniera smisurata la metanfetamina per combattere il freddo, addirittura assumendone 2 dosi al giorno. Marciarono giorno e notte, senza fermarsi. Questa causò problemi ai loro piedi che finirono per ghiacciarsi, quindi la cancrena, per poi essere amputati. Oltre a quest’effetto si narra anche che, a causa delle allucinazioni, dovute sempre dall’abuso di droga, i soldati tedeschi iniziarono a sparare colpi di fucili a caso, sulla neve pensando di essere circondati dai soldati russi.
Commercio e illegalità del pervitin
Per monopolizzarne il commercio, la casa farmaceutica tedesca, la Temmler Werken, dopo aver brevettato la droga creata da Fritz Hauschild nel 1937, iniziò una campagna pubblicitaria fuori dal comune. Tramite gli uffici delle poste fece avere ad ogni medico della città un campione della sostanza in maniera che, anche con il loro aiuto, la popolazione ne beneficiasse nella vita di tutti i giorni. Il costo del pervitin era molto basso. Nel corso del 1938 molte mura delle città vennero colorate vivacemente con manifesti propagandistici riguardanti il pervitin e i suoi effetti. Addirittura venne venduto sotto forma di cioccolatino, utile per chi lavorava nel mondo delle faccende domestiche e per tutti coloro che facevano lavori psicologicamente estenuanti. Nel 1941 il dottore Leonardo Conti, capo della sanità del Reich, riuscì a rendere la sostanza illegale in quanto composta da molecole oppioidi.
Note:
- (1) Titolo originale del libro “Der totale rausch-drogen im dritten reich”
Fonti:
- https://www.vanillamagazine.it/pervitin-il-siero-del-super-soldato-nazista-era-la-metanfetamina/
Norman Ohler- “Tossici. L’arma segreta del Reich. La droga nella Germania nazista”.
Articolo di
Fabrizio Bianchi