Richardson e le revisioni di Pamela: due edizioni a confronto
Pamela; or, Virtue Rewarded fu il primo romanzo di Samuel Richardson. Narra la storia di una giovane domestica, Pamela, che, in seguito alla morte della sua signora, riceve le attenzioni del figlio dissoluto che cerca in ogni modo di attentare alla sua virtù. Dopo varie peripezie, intrighi, fughe e imprigionamenti, l’integrità della protagonista redime il libertino Mr. B e lo converte, trasformandolo in un gentiluomo. La sua onestà e purezza verranno ricompensate dal matrimonio con il ricco uomo e dalla vita felice che condurrà da signora dell’alta società, lodata ed apprezzata da tutti.
L’ispirazione del romanzo provenne a Richardson da una raccolta di lettere a cui stava lavorando che gli era stata commissionata dai suoi editori, Charles Rivington e John Osborn, e che sarebbe uscita nel 1741 con il titolo Familiar letters on the most important occasions.[1] Si presentava come un manuale di condotta che spiegava ai semi-letterati come scrivere varie tipologie di lettere, prendendo spunto da quelle che lui riportava nel volume. Non si trattava solo della prescrizione di uno stile letterario: l’opera voleva anche regolare la condotta e il pensiero dei lettori attraverso brevi casi di coscienza inventati e presentati nella forma epistolare.
Alcune lettere in particolare, rivolte alle belle ragazze che dovevano lasciare le loro famiglie per lavorare come domestiche o cameriere, miravano ad insegnare loro come evitare le trappole contro la virtù.[2] Stimolato da questa idea, Richardson ebbe uno slancio creativo e lasciandosi alle spalle il contesto noioso e didattico di Familiar Letters creò Pamela: “And hence sprung Pamela.”[3]
Il romanzo venne pubblicato per la prima volta in modo anonimo il 6 novembre del 1740 in due volumi ed andò incontro ad un inaspettato successo che portò l’autore a preparare subito altre edizioni da dare alle stampe. Un’edizione revisionata con una lunga introduzione uscì nel febbraio del 1741 e seguirono nello stesso anno altre tre edizioni. Nel dicembre del 1741 fu pubblicato da Richardson un sequel in due volumi, Pamela in Her Exalted Condition, in risposta alle numerose critiche, parodie e seguiti spuri. Nel 1742 seguì un’edizione illustrata in formato octavo dei quattro volumi in cui il testo fu revisionato e l’introduzione criticata fu sostituita da una voluminosa tavola dei contenuti che riassumeva ogni lettera e voce del diario. Altre due versioni della prima parte di Pamela vennero pubblicate nel 1746 e nel 1754 e dopo la morte di Richardson nel 1761 fu stampata un’edizione in quattro volumi, che conteneva quello che poi si pensò fosse il testo finale dell’opera.[4]
L’enorme lavoro di revisione a Pamela che compì l’autore durante tutta la sua vita fu causato dalle numerose critiche che ricevette all’indomani della prima pubblicazione e che lo colpirono profondamente. Richardson non desiderava che il suo primo romanzo fosse ricordato come il suo libro di minor valore e si mise all’opera per modificare i punti deboli, partendo dalle critiche più aspre dei detrattori e dai consigli più validi degli amici. Sebbene stampò varie edizioni con un numero sempre maggiore di variazioni rispetto all’opera originale del 1740, il testo che presentava la sua ultima volontà fu l’unico che egli non vide pubblicato.
Dato alle stampe dalla figlia, Anne Richardson, nel 1801, esso contiene modifiche significative attraverso cui l’autore cercava di sfuggire alle numerose critiche che aveva ricevuto. L’esistenza di questa versione dell’opera fu scoperta in tempi relativamente recenti grazie agli studi sulla biografia di Richardson compiuti da T.C. Duncan Eaves e Ben D. Kimpel e dichiarata al pubblico in un loro articolo del 1967.[5] Il facsimile della rara edizione originale del 1801[6] e la sua ristampa del 1810, che contiene lievi correzioni, vennero presi come base per creare una versione della Pamela revisionata da divulgare ai lettori: fu curata da Peter Sabor e pubblicata dalla Penguin Classics nel 1980.
Nella tesi che seguirà ho cercato di creare un confronto dettagliato tra le due edizioni antitetiche di Pamela, la prima edizione del 1740 e la quattordicesima del 1801, per far luce sulle differenze tra le due versioni e sulle motivazioni che portarono Richardson a rivedere il suo romanzo ed a modificarlo in modo così significativo. Analizzando il romanzo parola per parola nelle due varianti, ho notato varie tipologie di cambiamenti che vennero apportati all’opera originale: dall’innalzamento stilistico alla correzione di errori grammaticali fino ad eliminazioni più limitate, come il riferimento al cibo ed ai cambiamenti d’abito o la rimozione delle preghiere e dei ringraziamenti a Dio.
Ho quindi schematizzato, per quanto possibile, le revisioni e ho cercato di dargli una spiegazione alla luce delle critiche e dei consigli che Richardson ricevette. Le modifiche sono riconducibili a vari aspetti del romanzo che erano stati ampiamente discussi nella disputa che seguì la pubblicazione di Pamela. Richardson non si limitò a rimuovere e attenuare le caratteristiche più discutibili dell’opera ma cambiò anche la prefazione e il sottotitolo, eliminando tutte quelle allusioni che erano state oggetto di critiche. Modificò, inoltre, i valori che il romanzo promuoveva, aprendosi così all’epoca vittoriana che prevedeva un modello femminile più delicato e una morale più rigida e adeguandosi all’ideale aristocratico che aveva sfidato nella prima edizione.
Cambiò i titoli nobiliari a seguito dei consigli di alcune amiche altolocate e ridefinì le regole dell’etichetta a cui fece assoggettare la stessa protagonista. Limitò i difetti dei personaggi e riqualificò l’immagine di Pamela, restituendole dignità e, allo stesso tempo, attenuando la sua vanità. Infatti, la revisione si concentrò in particolare sul cambiamento nella caratterizzazione dei due protagonisti: l’edizione del 1801 presenta al pubblico una nuova Pamela ed un miglior Mr. B. Richardson, perciò, non solo dimostrò di aver ascoltato e recepito le critiche ma fu anche in grado di percepire quali erano i punti deboli della sua opera e di rafforzarli per restituire al lettore una versione diversa del romanzo ma non necessariamente migliore. Le due varianti presentano caratteristiche e obiettivi discordanti e l’unica soluzione per decidere quale delle due sia la più adatta è leggerle entrambe e confrontarle, cercando le differenze.
Note:
- [1] Il titolo per esteso era Letters written to and for particular friends. Directing not only the requisite style and forms to be observed in writing familiar letters; but how to think and act justly and prudently in the Common Concerns of Human Life.
- [2] La dicitura di Richardson era “Letters planned to instruct handsome Girls, who were obliged to go out to Service … how to avoid the Snares that might be laid against their Virtue” da Samuel Richardson, Pamela; Or, Virtue Rewarded, Oxford University Press, edito da Thomas Keymer e Alice Wakely, 2001, p. xiii.
- [3] In una lettera di Richardson a Stinstra del 2 giugno 1753 da Selected Letters, p. 232.
- [4] Tutti i dati delle varie pubblicazioni sono presi da Samuel Richardson, Pamela; Or, Virtue Rewarded, Penguin Books, edito da Peter Sabor, 1980, p. 25.
- [5] L’articolo è T.C. Duncan Eaves and Ben D. Kimpel, “Richardson’s Revisions of Pamela,” Studies in Bibliography, 20 (1967), pp. 61-88
- [6] È stata pubblicata dalla Garland Publishing Company nel 1974.
Bibliografia:
- Carroll J. J. (a cura di), Selected Letters of Samuel Richardson, Clarendon Press, 1965.
- Doody M. A., introduzione in Richardson, S., Pamela; Or, Virtue Rewarded, a cura di Sabor P., London, Penguin Books, 1980, pp. 7-20.
- ID, A Natural Passion. A Study of the Novels of Samuel Richardson, Oxford, Clarendon Press, 1974.
- Eaves T. C. D., Kimpel B. D. “Richardson’s Revisions of Pamela” in Studies in Bibliography, 20, 1967, pp. 61-88.
- ID., Kimpel, B. D., Samuel Richardson: A Biography, London, Oxford University Press, 1971.
- Fielding H., Joseph Andrews and Shamela, revisionato e introdotto da Thomas Keymer, Oxford, ed. Douglas Brooks-Davies, Oxford World’s Classics, 1999.
- Gaskell P., “Richardson, Pamela, 1741,” in From Writer to reader: Studies in Editorial Method, Clarendon Press, 1978, pp. 63-79.
- Gooding R., “Pamela, Shamela, and the Politics of the Pamela Vogue” in Eighteenth-Century Fiction, 7, 1995, pp. 109-130.
- Hurlbert J., “Pamela: Or, Virtue Reworded: The Texts, Paratexts, and Revisions that Redefine Samuel Richardson’s Pamela”, 2012. Dissertations (2009 -). Paper 194. http://epublications.marquette.edu/dissertations_mu/194
- Keymer T., introduzione in Richardson, S, Pamela; Or, Virtue Rewarded, a cura di Thomas K., Wakely A., Oxford University Press, 2001, pp. vii-xxxiv.
- Keymer T., Sabor P., The Pamela Controversy: Criticism and Adaptations of Samuel Richardson’s Pamela, 1740-1750, 6 volumi, Pickering & Chatto, 2001.
- ID., Pamela in the Marketplace: Literary Controversy and Print Culture in Eighteenth-Century, Britain and Ireland, Cambridge University Press, 2009.
- Kreissman B.,“Pamela-Shamela: a study of the criticisms, burlesques, parodies, and adaptations of Richardson’s Pamela” in University of Nebraska studies: New series, Volume 22, University of Nebraska Press, 1960.
- McKeon M., “Generic Tranformation and Social Change: Rethinking the Rise of the Novel” in Theory of the Novel: A Historical Approach, Johns Hopkins University Press, pp. 382-399.
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- Richardson S., Pamela; Or, Virtue Rewarded, a cura di Thomas Keymer and Alice Wakely, Oxford University Press, 2001.
- ID., Pamela; Or, Virtue Rewarded, a cura di Peter Sabor, Penguin Books, 1980.
- ID., Corrispondenza in Forster Collections, Victoria and Albert Museum, London.
- Sabor P., “Richardson’s Correspondence and His Final Revision of Pamela” in Transactions of the Samuel Johnson Society of the Northwest 12, 1981, pp. 114-31.
- The History of the Works of the Learned, 4.2 (December 1740), London, p. 439.
- The Life of Pamela, London, 1741.
- Watt I., Le origini del romanzo borghese, Bompiani, 1957.
Giulia Bucca
Relatore
Prof.re Riccardo Capoferro
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